F1 2019: Racing Point, grazie a Stroll arriveranno aggiornamenti continui

F1 2019: Racing Point, grazie a Stroll arriveranno aggiornamenti continui© sutton-images.com
La stabilità finanziaria garantita dalla nuova proprietà si rifletterà nel modo di condurre lo sviluppo durante l'anno. Il dt Andrew Green anticipa un costante aggiornamento delle ali nella prima parte della stagione anziché attendere grandi pacchetti cumulativi

Fabiano Polimeni

04.01.2019 ( Aggiornata il 04.01.2019 15:02 )

Che non sia in Formula 1 per rimetterci del denaro, Lawrence Stroll lo ha sottolineato già nei mesi scorsi. Racing Point – o quel che sarà il nome definitivo del team iscritto al mondiale 2019 – punta a riconquistare la posizione di quarta forza in campo, ridurre il gap dai migliori tre nel medio periodo e, con non poca ambizione, “diventare uno dei grandi team”: parola di Stroll senior, guardando a un futuro a lungo termine che tiene in considerazione l'atteso livellamento delle disparità finanziarie rispetto a squadre con capacità di spesa anche tre volte superiore al budget che una Force India 2018 è stata in grado di mobilitare.

Più soldi, più risorse per ricerca e sviluppo, cruciali nel passaggio a un regolamento tecnico profondamente rivisto con le novità legate al dimensionamento e semplificazione dell’ala anteriore, punta dell’iceberg di un intervento più ampio sull’aerodinamica, che interessa anche i deviatori di flusso dietro le ruote anteriori, il posizionamento dell’ala posteriore e la semplificazione delle paratie laterali.

Andrew Green è il “papà” delle VJM che nelle ultime stagioni sono state in grado di compiere miracoli con le ridotte disponibilità economiche presenti. E il direttore tecnico spiega cosa significhi poter contare sulla disponibilità di denaro fresco nella fase di progettazione della monoposto 2019: “Significa poter pianificare con fiducia anziché compromettere tutto se programmi e poi i soldi non saltano fuori.

Eliminare tale incertezza è un gran cosa, poi è un gran cambiamento strategico la visione che ci consentirà di portare pezzi sulla monoposto quando riterremo che la facciano andare più veloce, piuttosto che puntare a 2 o 3 aggiornamenti stagionali. É un grande cambiamento rispetto all'accumulare un insieme di componenti e produrre un grande aggiornamento, aspettando poi un paio di mesi per l’altro: adesso possiamo ragionare sul quel componente che rende più veloce la macchina e portarlo subito in pista”.

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L’ala anteriore è al centro della profonda rivisitazione filosofica voluta dalla FIA nel 2019. Un componente sul quale le scuderie, negli ultimi anni, hanno prodotto evoluzioni continue proprio sugli elementi adesso vietati, alette e pinne figlie di una ricerca aerodinamica costosissima e dai tempi lunghi per trasferirsi dalla galleria del vento alla pista. E maggiori disponibilità economiche da investire su diverse soluzioni, da sperimentare, tanto più allarghi il gap su chi, quella ricerca, è costretto a circoscriverla quando non a rinunciarvi del tutto.

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Può dormire sonni un po’ più tranquilli Racing Point con il supporto della nuova proprietà e Green aggiunge: “Senza i fondi sarebbe stato un vero incubo. Quando facciamo ali nuove, rappresentano un costo enorme. Le novità regolamentari faranno sì che aggiorneremo le ali molto più di frequente nella fase iniziale, è una grande spesa e sono ali più grandi, penso che subiranno più spesso dei colpi e ne perderemo molte di più perché danneggiate, quindi serviranno più esemplari.

Per la vecchia Force India avrebbe rappresentato un mal di testa enorme, adesso lo sarà un po’ di meno”.

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