GP Australia, Pirelli: piloti potranno spingere dall'inizio alla fine

GP Australia, Pirelli: piloti potranno spingere dall'inizio alla fine© Pirelli
Le attese del gommista sono di stint in gara affrontati senza curarsi troppo della gestione del pneumatico. L'Albert Park darà i primi indizi sull'efficacia della nuova aerodinamica

Fabiano Polimeni

11.03.2019 ( Aggiornata il 11.03.2019 18:37 )

Gomme Soft, Supersoft e Ultrasoft, un anno fa a Melbourne. C2, C3 e C4, oggi, per affrontare il Gran Premio d’Australia. La costante: un gran premio atteso con una sola sosta ai box. La variabile auspicata: 58 giri da poter correre senza curarsi troppo di salvaguardare la monoposto. 

Il debutto del mondiale 2019 avviene come sempre su un tracciato diametralmente opposto, per caratteristiche tecniche, al Montmelò dei test. Da venerdì, tutti in pista a prendere le misure con le nuove macchine su un asfalto molto sporco, scivoloso e mediamente abrasivo. Mancano i curvoni di Barcellona, mancano i carichi laterali sulle gomme. In compenso, più sollecitati freni e, soprattutto, trazione.

Con il diverso range operativo delle termocoperte posteriori, ridotto da 100° C a 80° C – che a Barcellona ha causato qualche testacoda di troppo a gomme fredde – era attesa anche una revisione al ribasso delle pressioni minime di gonfiaggio, rimaste, invece, immutate rispetto a un anno fa. Dopo le prove libere di venerdì potrebbero esserci delle variazioni, rispetto ai 22 psi decisi sulle gomme anteriori e i 19,5 psi al posteriore.

È il dato che salta all’occhio, in una proposta di mescole altrimenti quasi sovrapponibile rispetto a un anno fa. Detto di come sia stata snobbata dai team la mescola dura C2, per puntare tutto su una gara con gomma C4 e C3, Mario Isola spiega: “Le mescole C2, C3 e C4 nominate per questa gara sono all’incirca equivalenti a medium, soft e ultrasoft 2018. Questo fattore dovrebbe consentire ai piloti di spingere al massimo dall’inizio alla fine di ogni stint.

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C’è tanta attesa per registrare il comportamento delle macchine in gara, prima volta in cui le soluzioni aerodinamiche 2019 saranno davvero alla prova e se ne potrà esaminare la bontà. Melbourne non è il Circuit de Catalunya, quanto a veloci curvoni sui quali l’aerodinamica soffre maggiormente, ma alcuni tratti diranno già se le monoposto sono in grado di correre soffrendo un po’ meno le turbolenze sul veloce. La variante rapidissima Waite nel secondo settore, l’ultima curva Prost e la veloce piega della Stewart, saranno indicatori interessanti.

“Dopo otto giorni molto produttivi di test pre-stagione a Barcellona, siamo soddisfatti della gamma 2019 e siamo sulla strada per raggiungere il giusto compromesso tra prestazioni e durata.

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Su alcuni aspetti, come i livelli di degrado durante uno stint, avremo un quadro più completo solo dopo le prove libere. Un altro fattore importante da considerare in questo primo fine settimana di gara è legato ai nuovi regolamenti aerodinamici, difficili da verificare durante i test ma che dovrebbero consentire i sorpassi con più facilità”, ha aggiunto Mario Isola.


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