GP Cina, è Ricciardo il bicchiere mezzo pieno di Renault

GP Cina, è Ricciardo il bicchiere mezzo pieno di Renault© LAT Images

Il team soffre ancora con l'affidabilità della power unit, che porta Hulkenberg al ritiro. La strategia su un solo pit è gestita al meglio da Ricciardo, ai primi punti stagionali

Fabiano Polimeni

15.04.2019 ( Aggiornata il 15.04.2019 15:15 )

I primi punti con Renault di Daniel Ricciardo sono una magra consolazione per il team diretto da Cyril Abiteboul, ancora alle prese con problemi tecnici legati alla power unit.

Hulkenberg parcheggia nel box anzitempo, causa guasto alla MGU-K, pur sostituita e alla seconda unità stagionale – come anche sulla macchina di Ricciardo e la McLaren di Norris – al venerdì del GP di Cina.

LA STRATEGIA PREMIA

La strategia a un singolo pit-stop, partendo dalla mescola più morbida, è gestita bene da Ricciardo, che copre 18 giri nel primo stint. Meglio fanno solo Gasly e il sorprendente Albon, dalla pitlane.

“E’ una bella sensazione, anche per i ragazzi nel box. Non avevamo ancora visto la bandiera a scacchi, potranno volare verso casa con un sorriso sul volto”, racconta Daniel.

L'AIUTO DEI TEST IN BAHRAIN 

La chiave del buon risultato – del tutto relativo, visto il passo di Racing Point e Alfa Romeo, appena pochi secondi dietro – è in un fine settimana filato liscio: “Il set-up era lì e non abbiamo dovuto cambiare troppo nell’arco del week end. Ho sentito di poter lavorare e migliorare me stesso anziché imparare la macchina apportando modifiche qua e là. Alcune delle cose le abbiamo apprese nei test in Bahrain.

Una gara di gestione delle gomme, più che di espressione del miglior passo. E Abiteboul ha indicato nel singolo pit-stop l’unica opzione percorribile per puntare al settimo posto finale, dalle previsioni degli strateghi.

“Non è stato semplice, Perez era davvero veloce e mi ha spinto per l’intera gara. Io provato a gestire il divario ma quando stava arrivando ho dovuto spingere. Verso la fine stava diventando una situazione un po’ insidiosa ma anche lui stava soffrendo, perciò non è stato un finale troppo teso. Sento d’aver gestito bene la corsa”, aggiunge Ricciardo.

RITIRO HULKENBERG, MEGLIO NON SAPERE

Il bicchiere non può che essere pieno solo per metà. Primi tra le squadre di seconda fascia, ma ancora con gravi problemi di affidabilità dalla power unit. “Non sapevo che si fosse ritirato”, dirà Daniel a fine gara su Hulkenberg. “Lo sospettavo perché non vedevo più il suo nome sulla tabella e a un punto mi sono fermato a controllare negli specchietti.

Sentivo fosse troppo presto per il suo pit-stop e ho intuito il ritiro ma ho preferito non sapere e concentrarmi sulla mia gara.


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