GP F1 Canada, analisi qualifiche: il ritorno di Vettel

GP F1 Canada, analisi qualifiche: il ritorno di Vettel© LAT Images

Seb riporta la Ferrari in vetta, almeno nelle qualifiche, sfruttando al meglio la situazione in una lotta per le posizioni in griglia che ha visto molte sorprese, tra cui Ricciardo 4°

Maurizio Voltini

08.06.2019 23:28

Al settimo appuntamento stagionale, la Ferrari riesce finalmente ad agguantare la pole position, e lo fa con Sebastian Vettel che grazie a un giro superlativo strappa il miglior crono in qualifica a Lewis Hamilton dopo 17 gare di astinenza. Nel secondo run in Q3 l'inglese migliora quello che era già il (suo) tempo di riferimento, ma non abbastanza, perdendo qualcosa nel terzo settore (in particolare al tornante). Quello dove la Ferrari era certamente più veloce, certo, ma è in realtà limitando di guida il ritardo nei primi due intertempi che Seb ha "costruito" questa pole. Una posizione meno decisiva che a Montecarlo, su questa pista dove è ben più facile superare, ma pur sempre il posto migliore da cui avviare la gara.

Con Valtteri Bottas stavolta "scomparso" dopo il testacoda che gli ha annullato il primo run (solo 6° tempo per lui, dietro anche a Pierre Gasly), anche Charles Leclerc ha avuto una sbavatura in curva 2 (lungo) nonché al tornantino, e comunque non si è trovato con la SF90 nelle fasi finali, nonostante le temperature ambientali abbiano aiutato a mandare le gomme a regime, ottenendo comunque il 3° tempo e quindi la seconda fila.

Dalla quale partirà, e anche questa è una delle piacevoli sorprese della giornata, Daniel Ricciardo, autore di un giro altrettanto superlativo di quello da pole, dalla quale si distacca per soli 8 decimi. Seppure staccato di altri 4 decimi e due file dietro, Nico Hulkenberg 7° conferma in ogni caso il buon momento della Renault, che ha migliorato parecchio sia macchina che motore. Anche la McLaren, similmente (è motorizzata Renault), può rallegrarsi per avere entrambi i piloti in top ten, con Lando Norris 8° e Carlos Sainz 9°. Però lo spagnolo partirà 3 posti indietro per aver ostacolato Albon in Q2.

Decimo in qualifica seppur senza tempo è invece Kevin Magnussen, la cui grinta gli aveva guadagnato un crono sufficiente per entrare in Q3, ma l'ha anche portato a un doppio contatto pesante con i muretti in uscita dall'ultima esse. Incidente che ha danneggiato la Haas a tal punto che quasi sicuramente dovrà partire dalla pitlane. Inoltre ha fatto uscire le bandiere rosse proprio quasi al termine delle Q2, impedendo a Max Verstappen di migliorarsi dopo un primo run su gomme medie (come fatto anche da Mercedes e Ferrari) "condannandolo" 11°. Del resto ci hanno rimesso anche gli altri che speravano di fare meglio, tra i quali peraltro pure il compagno di squadra Romain Grosjean, rientrato in pista solo in quel momento dopo aver rinunciato al primo run per un bloccaggio, e così relegato 15° senza aver neppure completato un giro cronometrato in Q2.

Sempre valutando questa situazione vanno considerati allo stesso modo i riscontri di Daniil Kvyat, di Antonio Giovinazzi e di Alex Albon: sul tailandese pesa anche la citata ostruzione di Sainz, mentre l'abruzzese è comunque riuscito a precedere il compagno Kimi Raikkonen, 17° dietro a Sergio Perez che era stato estromesso dalle Q2 proprio dal colpo di reni di Giovinazzi. Dietro solo Lance Stroll dopo il guaio in FP3 che ha comportato la sostituzione del motore con un'unità precedente, nonché le Williams di George Russell (che ha limitato il distacco dal vertice a 2"4) e di Robert Kubica: la situazione non è più quella del 2008, purtroppo per il polacco.


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