GP Francia, analisi prove: tra pista verde e gomme rosse, è presto

GP Francia, analisi prove: tra pista verde e gomme rosse, è presto© sutton-images.com

Le prove del venerdì hanno visto un po' tutti lottare con la situazione quasi anomala della pista francese, per cui non è ancora finita e si continuerà a lavorare

Maurizio Voltini

21.06.2019 18:45

La prima giornata di prove a Le Castellet è stata piuttosto difficile per tutti, in particolare per i piloti che si sono trovati a lottare contro una pista parecchio "verde", cioè sporca e con aderenza imprevedibile, e con temperature piuttosto elevate che hanno reso difficoltoso lo sfruttamento delle Pirelli soft rosse (C4). Difficoltà oltretutto incrementate dalla presenza – e parliamo della pista, non delle zone di fuga a granulometria particolare – di ben tre differenti tipi di asfaltatura, che non hanno aiutato a trovare confidenza anche perché si pulivano/gommavano in modo differenziato. In particolare, gli interventi più recenti hanno posto un fondo liscio e "oleoso" in molte curve, che non ha certo aiutato.

Già solo per queste difficoltà, i riscontri cronometrici odierni andrebbero doverosamente presi "con le pinze", perché ovviamente c'è stato chi si è adattato meglio e più velocemente, e chi no (sia piloti che macchine). Da verificare tutto sabato, quindi, ma non solo: nelle simulazioni di qualifica ci sono stati "momenti no" un po' per tutti a rovinare un giro (in misura minore o maggiore secondo i casi) e in particolare l'episodio tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, finito sotto investigazione ma risolto con un nulla di fatto. Lewis era finito in una lunga intraversata all'uscita di curva 3, finendo per abbattere il birillo all'apice di curva 4; e fin qui semplice errore di guida e giro "buono" saltato. Poi però ha riguadagnato la pista prima di curva 5 proprio quando stava arrivando Max, nel suo giro lanciato di simulazione qualifica, facendolo finire largo. Nessun reale pericolo (l'olandese aveva tutto sotto controllo) ma anche per lui crono compromesso.

Così, visto che Hamilton non è riuscito a migliorare il tempo (2°) fatto fino a quel momento con le gomme medie, a svettare è Valtteri Bottas, in quella che è comunque una prima fila virtuale Mercedes, non certo in discussione come "valore" delle W10. Come dimostrato anche nei long run su 1'35" basso, contro 1'36" circa di Ferrari e qualcosa meglio per Red Bull. Seconda fila (sempre virtuale) per le Ferrari con Charles Leclerc davanti a Sebastian Vettel per meno di 1 decimo. Da rilevare che oggi la Scuderia ha provato nuovi elementi aerodinamici, ma pare che solo l'ala anteriore abbia superato il giudizio di pista e piloti (nuovi fondi e nuove prese aria dei freni invece no).

Con il riscontro di Verstappen condizionato dall'episodio con Hamilton, e con Pierre Gasly solo 8°, si è ancor più messa in evidenza la McLaren. Notevolissimo il 5° tempo di Lando Norris, che oltretutto ha preceduto il compagno Carlos Sainz, 7°, di mezzo secondo. Peraltro è a ulteriori 2 decimi e mezzo che troviamo Kimi Raikkonen 9°, con Antonio Giovinazzi a confermare una giornata buona per l'Alfa Romeo con il suo 11° crono a 3 decimi dal finnico. Tra i due si è ben inserito Kevin Magnussen, quando invece Romain Grosjean (17°) ha avuto problemi soprattutto nella prima sessione (perdita acqua).

Pochi millesimi dietro a Giovinazzi troviamo le Renault e le Toro Rosso, con Daniel Ricciardo, Alex Albon, Nico Hulkenberg e Daniil Kvyat ad alternarsi tra la 12esima e la 15esima posizione. Un buon punto su cui "costruire" il resto del weekend, se non fosse che per il russo è già preventivata la partenza dal fondo dello schieramento (quarta unità termica più altre sostituzioni di power unit: Mgu-K, batterie e centralina) e anche l'australiano potrebbe essere penalizzato se confermato l'impiego di un nuovo motore. In coda le Racing Point e le Williams, ma se per le ex Force India non è assurdo aspettarsi un recupero per sabato e domenica, per il team di Grove il distacco resta al momento sensibile, sui 3 secondi e mezzo.


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