GP Francia, analisi gara: l'ultimo giro riscatta il Gran Premio

GP Francia, analisi gara: l'ultimo giro riscatta il Gran Premio© LAT Images

Dominio di Hamilton e delle Mercedes a Le Castellet, con Leclerc ma soprattutto Ricciardo, Raikkonen, Hulkenberg e Norris che aggiungono un po' di bollicine al finale di gara

Maurizio Voltini

23.06.2019 19:14

Ennesima doppietta Mercedes e 79esimo successo in carriera per Lewis Hamilton al GP di Francia: una vittoria che non è mai stata messa in pericolo, nemmeno in occasione dei cambi gomme, tanto che l'inglese è sempre stato al comando. Così aumenta il suo vantaggio in classifica a 36 punti (187 contro 151) su Valtteri Bottas.

Il finlandese si accorge subito che c'è poco da fare e viaggia di conserva per tutta la gara, solo che nella virtual safety car finale (per un birillo in pista, colpito da Albon) fa raffreddare troppo le gomme e viene preso un po' in contropiede dalla rapidità della neutralizzazione, e permette a Charles Leclerc di farsi sotto per un ultimo disperato attacco, che però parte da troppo lontano per avere più riscontro di fare emozionare un po' gli spettatori. Buon 3° comunque.

Anche Sebastian Vettel sembra poter riuscire a impensierire Max Verstappen per il 4° posto, nel recupero degli ultimi giri – e probabilmente prima sarebbe stato meglio farlo sostare subito dopo il pit-stop della Red Bull – però si preferisce farlo rientrare a montare le gomme soft con cui dare la caccia al punto del giro veloce, visto che è l'unico con un margine sufficiente a sostare senza perdere la posizione. Così Vettel riesce ad ottenere quel punticino in più, consolidando la quinta posizione. Da parte sua, Max pur attaccato da Sainz al via, è stato bravissimo nell'impostare le prime due curve, tanto da arrivare a contendere seriamente il 3° posto a Leclerc. Poi da quel momento ha gestito anche lui la gara, viste le possibili difficoltà con le gomme.

E veniamo alle retrovie, dove il citato Carlos Sainz ha ottenuto un meritatissimo 6° posto (fra l'altro unico non doppiato) gestendo tutto al meglio fin dal via, anche se forse ad un certo punto pure troppo tranquillamente, visto che alle spalle aveva il compagno di squadra. Tanto che appunto Lando Norris ha invitato via radio a tirare un po' di più. Ottima la gara anche del britannico (e in generale della McLaren) se non fosse che una serie di noie tra sterzo, idraulica e DRS lo hanno rallentato.

È proprio per questo che si arriva all'episodio più interessante dell'intera gara, quando Norris si è trovato a doversi difendere dall'attacco alla chicane del Mistral portato all'esterno della staccata da Daniel Ricciardo. Un attacco che non riesce del tutto, perché l'australiano finisce un po' lungo oltre il bordo pista, e nel rientrare manda largo Norris stesso. Ne approfitta Kimi Raikkonen, che forse taglia un po' troppo curva 9, e comunque Ricciardo gli prende la scia e prima di Signes passa, però sulla destra e con tutta la macchina fuori dalla linea bianca. Nella lotta anche Nico Hulkenberg, che aveva sfruttato bene i doppiaggi per farsi sotto a Kimi. Così alla fine Ricciardo conclude 7° con Raikkonen, Hulkenberg e Norris alle sue spalle nell'ordine. Un'episodio spettacolare che però finisce sotto investigazione: doppia penalità a Ricciardo (10 secondi totali e 3 punti licenza) che così finisce 11°.

Penalizzato da una strategia perdente (partenza su gomme soft) Pierre Gasly non riesce ad andare oltre l'11° posto al traguardo, poi "promosso" in extremis in zona punti dalla penalità a Ricicardo, davanti a Sergio Perez che viene penalizzato di 5 secondi per essersi avvantaggiato (varie posizioni) in un fuoripista in curva 3 in cui ha comunque eseguito tutte le "istruzioni" del briefing. Segue l'altra Racing Point di Lance Stroll, per il quale la strategia di sostare più tardi di tutti (era partito con le hard) non ha pagato particolarmente.

14° e 15° posto per le due Toro Rosso di Daniil Kvyat e Alex Albon, che sono stati pure protagonisti in positivo di alcuni bei duelli: purtroppo però il passo non c'era. Antonio Giovinazzi (16°) paga ancor più di Gasly la partenza sulle Pirelli soft, costretto a cambiarle già dopo 7 tornate, e poi a sostare nuovamente perché restavano troppi giri. Gara incolore per le Haas con Kevin Magnussen che non va oltre il 17° posto e Romain Grosjean addirittura unico ritirato, richiamato ai box per parametri "sballati" nella telemetria. Ma peggio è anche stavolta per le Williams, a 2 giri, con Robert Kubica davanti a George Russell (c'è stato anche un bel confronto a Signes) ma solo perché l'inglese è stato costretto a due soste.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi