Leclerc, GP Italia: 7 e mezzo da migliorare

Leclerc, GP Italia: 7 e mezzo da migliorare© LAT Images

Charles dà un voto alle 13 gare corse, ringrazia Vettel per il contributo alla vittoria di Spa e ammette di essersi tolto un bel peso dalle spalle

Fabiano Polimeni

05.09.2019 ( Aggiornata il 05.09.2019 16:10 )

Un crescendo da proseguire. Charles Leclerc guarda al GP d’Italia e non solo. Guarda alle 13 gare corse finora e si dà un voto: “Prime gare 6, poi 7 e mezzo, specie i progressi in qualifica. Ora l’obiettivo è migliorare ancora per il resto della stagione”.

Vincere a Monza sarebbe un confermarsi ideale per alzare ancora il voto. Avrà una Ferrari SF90 con l’ultima specifica di power unit e un pacchetto aerodinamico specifico per le caratteristiche del circuito. Charles guarda ancora a Spa per segnalare la minaccia Mercedes e per ringraziare Sebastian Vettel del contributo al successo.

“È stato un week end molto difficile per motivi diversi, sapevamo anche che con le prestazioni che avevamo in gara sarebbe stato difficile, perché le Mercedes erano molto forti sul passo gara.

Alla fine siamo riusciti a mettere insieme tutto, c’è stato un gran lavoro di squadra da parte mia e soprattutto di Seb, che ha fatto un lavoro fantastico tenendo dietro Lewis”.

SPA-MONZA PER UNA GRANDE FESTA

Charles ammette che sì, “è sempre difficile fare il primo passo, vincere. Quando ci riesci ti togli un bel peso dalle spalle. Siamo già in Italia e dobbiamo concentrarci appieno sul lavoro da fare a Monza. Da nessun’altra parte si vede così tanta passione come tra la gente di Monza. Guidare qui per la Ferrari è speciale”.

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Lo è guidare, un’emozione da provare, per descriverla, è vincere. “Non ho fatto molto per celebrare, non c’è stato molto tempo e spero di poterlo fare dopo questa gara. La sensazione che ti dà vincere è bella, ti dà anche una sorta di iniezione di fiducia”.

CONSAPEVOLI DEL RISCHIO

Spa-Francorchamps, però, è stato anche il fine settimana nel quale la tragedia di Anthoine Hubert ha ricordato come il rischio zero, nelle corse, non esista. Si è detto di un rapporto diverso con la morte in pista per i piloti delle generazioni più giovani, dell’eccessiva foga nelle serie propedeutiche alla Formula 1 e del diverso approccio con il rischio. Leclerc ha spiegato: “Sono sempre stato consapevole come sia uno sport pericoloso.

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In macchina la mentalità è sempre uguale, cercare di dare il massimo anche dopo quanto accaduto sabato. Specie la nuova generazione di piloti, da quella di Seb, ha conosciuto uno sport molto più sicuro di tanti anni fa. Cerchi di essere totalmente concentrato su cosa fare, spingere il più possibile per la migliore posizione”.


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