GP Messico F1, analisi prove: Ferrari migliora con la pista

GP Messico F1, analisi prove: Ferrari migliora con la pista© LAT Images

L'evoluzione del tracciato sembra favorire al momento le SF90, ma la RB15 è vicina e le W10 sono andate bene nei long run, per cui è ancora tutto in gioco

Maurizio Voltini

25.10.2019 ( Aggiornata il 25.10.2019 23:57 )

La pioggia della nottata precedente ha un po' condizionato le prove sul circuito Hermanos Rodriguez in Messico, in particolare la prima sessione con l'asfalto ancora umido a chiazze, che ha causato diversi errori soprattutto in frenata. L'evoluzione del fondo è stata sensibile man mano si puliva e gommava, e alla fine della giornata di prove la Ferrari si è dimostrata particolarmente veloce, soprattutto con Sebastian Vettel. Un paio di testacoda invece per Charles Leclerc, anche perché la SF90 è sembrata perdere un po' la stabilità posteriore con il passare dei giri e l'affaticamento delle gomme.

Così tra i due riesce ad inserirsi Max Verstappen , peraltro anche lui abbastanza veloce dato il ridotto gap da Vettel (115 ms), mentre Alex Albon dopo buoni sprazzi è però andato a picchiare contro le protezioni di curva 7, affrontata un po' troppo aggressivamente, causando la seconda neutralizzazione della giornata (la prima per Stroll fuori in curva 15 nelle FP1). Errori nel giro "buono" anche per Lewis Hamilton, che così si deve accontentare del 5° tempo più veloce alle spalle anche di Valtteri Bottas. Il duo Mercedes si è però dimostrato parecchio in forma nei long run soprattutto con le gomme più dure (il finlandese anche con le Pirelli hard) per cui è indubbiamente ancora troppo presto per parlare di effettivi valori nelle forze in campo.

A questo punto il consiglio diventa solitamente quello di aspettare le prove del sabato per verifica, anche alla luce delle modifiche studiate in base alle prove del venerdì. Tuttavia è previsto che anche nella nottata tra venerdì e sabato arrivi a piovere, e quindi si ripetano le condizioni della prima giornata, relativamente al fondo pista. Che quindi dovrà tornare a "sistemarsi" prima di dare il meglio o almeno avvicinarvisi. Aspettiamoci dunque possibili sorprese fino all'ultimo, tra qualifiche e probabilmente anche gara.


Intanto comunque va apprezzato il risultato di Toro Rosso, che mette entrambi i piloti davanti a tutti quelli del "midfield": Daniil Kvyat coglie il 6° tempo e Pierre Gasly il 7°, a precedere "il solito" Carlos Sainz. Tra lui e il compagno di squadra Lando Norris si inserisce Nico Hulkenberg: speriamo per lui e per Daniel Ricciardo (13°) che questo dimostri come tutto sommato il sistema che ha causato la squalifica del Giappone non fosse il motivo delle recenti prestazioni Renault. Da rilevare che tra Norris 10° e Ricciardo 13° intercorrono solamente 31 millesimi, nei quali sono lo stesso riusciti a "incastrarsi" le due Racing Point di Lance Stroll e di Sergio Perez. Il messicano vuole ovviamente ben figurare nel GP di casa, ma al momento sembra che questa spinta lo stia portando solo a finire troppo spesso oltre misura (seppur di poco finora).

Più staccati gli altri, a partire da Kimi Raikkonen che è stato ostacolato nel giro "da qualifica", ma il fatto che a seguirlo compatti e tutti a oltre 2 secondi siano nell'ordine Romain Grosjean, Antonio Giovinazzi e Kevin Magnussen, sta a dimostrare che anche stavolta Alfa Romeo e Haas hanno qualche difficoltà di troppo a trovare la bussola. Nelle gare precedenti sono solitamente riuscite ad andare meglio in gara, ma non è una certezza. A differenza delle Williams che sono sempre a oltre 3 secondi con George Russell e Robert Kubica davanti in lista solo ad Albon.


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