GP Brasile F1, analisi prove: la Ferrari emerge nel traffico

GP Brasile F1, analisi prove: la Ferrari emerge nel traffico© sutton-images.com

Tanti problemi di ostruzioni nelle simulazioni di qualifica a Interlagos, ma alla fine il risultato è abbastanza probante con Vettel e Leclerc veloci ma Verstappen e Bottas vicini

Maurizio Voltini

15.11.2019 21:59

La rapidità del giro di pista a Interlagos, inferiore a 1'10", si riflette ovviamente anche sull'entità dei distacchi, ma ciò non toglie che questi siano comunque ridotti tra un pilota e l'altro. A partire proprio dai due davanti a tutti a fine FP2, vale a dire Sebastian Vettel che figura al top precedendo Charles Leclerc giusto di 21 millesimi. La prima fila virtuale della Ferrari chiude almeno per il momento la bocca alle polemiche sui motivi della velocità in rettilineo, che anche dopo le nuove direttive tecniche continua a fare la differenza: c'è chi ha calcolato, tra gli ingegneri, che la Red Bull perda 7 decimi solo negli allunghi, e la Mercedes addirittura 9 decimi.

Di fatto, Max Verstappen (che non ha avuto problemi di traffico) ha ottenuto il 3° tempo a 0"134 dal vertice, mentre Valtteri Bottas segue 4° a ulteriori 22 ms e Lewis Hamilton 5° a 67 ms dal compagno di squadra. Va detto che entrambi i piloti Mercedes sono stati quelli più colpiti dai problemi di sorpasso a piloti più lenti (addirittura ostacolandosi a vicenda) tanto da aver ottenuto il miglior crono al terzo tentativo sulle gomme più morbide.

Da parte sua Alex Albon ha avuto più problemi di tutti, avendo "squadrato" subito le gomme soft in un bloccaggio (è solo 9°) anche se in FP1 è andata pure peggio, avendo sbattuto dopo aver fatto segnare il miglior giro sul bagnato. Nelle prove sulla distanza i distacchi sono rimasti davvero risicati, però con un piccolo vantaggio per Mercedes. In ogni caso è meglio anche stavolta aspettare la controprova del sabato, dopo le modifiche di set-up e una pista in condizioni migliori.

Tra gli inseguitori, stavolta si mette in evidenza Kevin Magnussen, in una lotta che vede ben 12 piloti racchiusi in poco più di 4 decimi: tra il danese 6° e Lance Stroll 17° intercorrono infatti solo 0"425. Così Daniel Ricciardo segue per soli 51 ms, e Kimi Raikkonen per altri 16 ms. Carlos Sainz chiude la top ten precedendo Nico Hulkenberg di soli 15 ms, mentre il gap di Pierre Gasly è di 27 ms e quello di Antonio Giovinazzi di ulteriori 67.

Gasly è stato poi vittima di un problema al motore che l'ha fermato in pista causando una virtual safety car, ma anche peggio per Daniil Kvyat: 14° in lista per 5 millesimi, è addirittura uscito di pista andando a toccare leggermente le barriere (e causando la fine anticipata delle prove per tutti) perché abbandonato dalla power unit finta in black-out in piena curva. Speriamo (e sembra sia effettivamente così) per Toro Rosso e Honda che si trattasse di motori ormai "sacrificabili" a due gare alla fine della stagione. Altri 19 ms per trovare Sergio Perez, 61 per Romain Grosjean (errore nel giro buono) e 64 per Lance Stroll.

Più staccati Lando Norris, che non ha azzeccato il giro buono, ma soprattutto le Williams. George Russell fa quel che può ma resta a 2"6 dal vertice, mentre Robert Kubica fa solo 2 giri: dopo aver ripreso in mano la sua FW42 (lasciata a Nicholas Latifi in FP1) la perde sull'umido portato in pista da una Haas e va a sbattere in curva 3, rovinando tutto il lato sinistro della monoposto e restando così senza tempo.


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