Steiner, GP Abu Dhabi: difetto di autocritica nello sviluppo Haas

Steiner, GP Abu Dhabi: difetto di autocritica nello sviluppo Haas© LAT Images

Il team principal analizza una stagione deficitaria per Haas, tornata ai valori della stagione d'esordio. Cruciale la gestione dello sviluppo della monoposto e, col senno di poi, la squadra avrebbe dovuto agire diversamente

Fabiano Polimeni

25.11.2019 ( Aggiornata il 25.11.2019 14:48 )

Una macchina veloce sul giro singolo, non di rado, ma in profonda sofferenza in gara. Problemi nella gestione delle gomme. Soprattutto, però, uno sviluppo che non ha imboccato la giusta direzione durante l’anno.

Haas va a chiudere un 2019 negativo, sui valori della stagione d’esordio quanto a punti conquistati. Sono 28 alla vigilia del GP di Abu Dhabi, contro i 29 del 2016 che valsero l’ottava posizione nel mondiale. Oggi il piazzamento è già deciso, nono posto, davanti appena alla Williams.

Errori dei quali far tesoro

“Per noi si è trattato chiaramente di un anno difficile. Impari la lezione e, in generale, siamo comunque piuttosto forti. Abbiamo dovuto apprenderne alcune per migliorare, il prossimo anno sarà un libro tutto nuovo e speriamo di tornare alle prestazioni che abbiamo espresso nel 2018”, commenta Guenther Steiner.

Nella fase centrale del campionato, a ridosso della pausa estiva, il team ha messo in discussione il proprio percorso di sviluppo, con il pacchetto introdotto nel Gran Premio di Spagna messo a confronto nei riscontri in pista con la specifica di Melbourne.

Focalizza l’attenzione su quel passaggio stagionale, Steiner, potesse riscrivere la storia del 2019 Haas: “Una cosa cosa che farei è operare un po’ diversamente dopo aver introdotto l’aggiornamento a Barcellona. Ascolterei un po’ di più i piloti e adotterei un approccio un po’ più autocritico.

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Il risvolto positivo direi che c’è comunque stato. Abbiamo iniziato a reagire nella pausa estiva e lavorare sulla macchina 2020 per provare a evitare gli errori commessi quest’anno. Non vogliamo ripeterli, stiamo andando avanti, analizzando e lavorando sodo sulla macchina 2020”.

Non sarà un 2021 rivoluzionario

L’obiettivo resta quello di essere in lotta nel folto gruppo di squadre a metà schieramento, il più competitivo dell’era turbo ibrida quest’anno. E per molte squadre di seconda fascia, tanto più quelle dalle risorse limitate se confrontate con le possibilità di una McLaren o una Renault, sarà cruciale approfittare di tutte le chance che il campionato 2020 presenterà in avvio, prima di un necessario trasferimento delle attenzioni sui progetti della stagione seguente.

Steiner è tra quanti non si aspettano, da subito, stravolgimenti sul piano sportivo dalle novità regolamentari e spiega: “Come sempre i grandi team avranno comunque un vantaggio. Hanno a disposizione più risorse e persone per sviluppare la macchina 2021 e, al tempo stesso, sviluppare il progetto 2020. Il budget cap entrerà in vigore nel 2021, nei primi anni non mi aspetto una grande differenza in quello che sarà l’ordine dei valori tra le squadre.

Ci saranno sempre i tre grandi e poi il resto. Lo sappiamo. Speriamo che il distacco si riduca un po’ nel tempo, certo proveremo a fare del nostro meglio con quel che avremo per sviluppare una buona macchina 2021”.




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