Raikkonen, GP Abu Dhabi: stagione Alfa Romeo dai due volti

Raikkonen, GP Abu Dhabi: stagione Alfa Romeo dai due volti© LAT Images

Il campionato ha riservato un buon inizio a Kimi, tra alti e bassi si è arrivati alla pausa estiva e, al rientro, il team ha perso la bussola e la prestazione dopo Singapore

Fabiano Polimeni

28.11.2019 ( Aggiornata il 28.11.2019 15:59 )

Trentuno dei 43 punti all’attivo sono arrivati nella prima metà di campionato, da Melbourne a Budapest, per Kimi Raikkonen. Il dato la dice lunga sulla stagione di Alfa Romeo, nata bene, proseguita tra qualche difficoltà -  recuperata con l’aggiornamento introdotto in Francia - salvo poi vivere un preoccupante arretramento delle prestazioni dopo Monza, con l'eccezione del risultato di Giovinazzi a Singapore.

“Credo che siano state due metà di campionato molto diverse. La prima parte è stata discreta per gran parte delle gare, poi ce ne sono state alcune piuttosto negative.

Fino alla pausa estiva avevamo una buona velocità, da un certo punto in avanti non siamo riusciti a fare punti e non ci siamo ripresi fino alle ultime gare, dove abbiamo ritrovato la velocità per tornare in top ten”, commenta Kimi.

Lezioni utili sullo sviluppo

Un anno di Alfa Romeo vissuto con minori impegni al di fuori del Gran Premi, non con minore dedizione o pressione nell’inseguire il risultato, assicura. “Direi che siamo stati una buona squadra fino a metà, abbiamo imparato alcune cose, introdotto una buona ala anteriore che ci ha aiutato a migliorare, può essere un buono spunto per la prossima stagione.

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La pressione non è tanto diversa (rispetto a un top team come la Ferrari; ndr), vuoi sempre far bene in ogni squadra. E’ un peccato il declino nella seconda metà, tutti cerchiamo di metterci la pressione addosso, non è molto diverso rispetto al passato.

Fuori dalle gare sì, ci sono stati meno impegni e per me è in particolare molto positivo, la sede del team è molto vicina a dove vivo, non devo più viaggiare e aiuta a stare maggiormente con la famiglia”.

Aspettando il week end "corto"

Raikkonen-Giovinazzi confermati nel 2020, con Kimi che per l’ennesima volta torna a dire come, al primato di longevità e più Gran Premi all’attivo, non pensa proprio: “Torno certo non per quello, per essere il pilota con più presenze. Sono entusiasta di tornare per migliorare, imparare la lezione di quest’anno, migliorare ed essere più vicini a chi sta davanti. Ci faremo un’idea quando guideremo la macchina”.

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Per sua “sfortuna” sarà ancora una stagione con gli incontri del giovedì da onorare, sessioni con i media che tanto annoiano Kimi per la ripetitività dei concetti e delle domande: Il week end su tre giorni (dal 2021; ndr) dovrebbe succedere già il prossimo anno per me.

Onestamente è un po’ una rottura dover affrontare il giovedì dicendo sempre le stesse cose. Sarà un aspetto positivo, un risparmio di costi e un peso minore per tutti i membri del team”. Un motivo in più per continuare a correre per il piacere di farlo?


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