Il sistema DAS che la Mercedes ha fatto esordire a Barcellona è un colpo di genio frutto dell'abilità e della fantasia del team di Wolff di muoversi al limite del regolamento. Ultimo capitolo di una delle storie più longeve della Formula 1

Formula 1, regolamento tecnico e zone grigie

<span class="kcode ktype-immagine" data-k-id="2766362" data-k-kid="sn:autosprint:2766362" data-k-thumb="https://cdn-autosprint.corrieredellosport.it/images/2020/02/21/135957968-42c3e1e6-e8a4-48f1-9be0-e2c97d652271.jpg" data-k-type="immagine">

La ricerca della velocità significa spingersi al limite, sempre, in tutti i campi. Il millesimo di secondo che ti fa tagliare il traguardo per primo si trova là, vicino al muro fisico messo dalla natura, ancora più vicino alle maglie della rete tessuta dal regolamento tecnico.

Muoversi nelle zone grigie dei vincoli imposti dalla FIA è un'arte consolidata nel mondo della Formula 1. Volendo ispirarsi al discorso di  Al Pacino in "Ogni maledetta domenica" i decimi di secondo che ci servono, sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni... piega del regolamento.

In un periodo di stabilità tecnica, alla Mercedes va dato l'assoluto merito di aver rimesso la fantasia al centro dell'ingegneria. Se il <a href="https://autosprint.corrieredellosport.it/news/formula1/2020/02/20-2762593/test_barcellona_mercedes_il_das_e_legale_fia_informata_da_tempo/">DAS</a> diventerà una novità decisiva nella ricerca della prestazione massima lo vedremo in pista, ma resta una trovata che ha il sapore di una F1 che non c'è più, quando senza i simulatori moderni ci si affidava all'estro per trovare quel centimetro in più con un'indole da pionieri.

Qui abbiamo voluto raccogliere alcune delle idee geniali (o furbate leggendarie) che hanno scritto la storia del Circus, sfogliate le pagine!

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<h2 id="firstHeading">Brabham BT46/B 
<span class="kcode ktype-immagine" data-k-id="2765233" data-k-kid="sn:autosprint:2765233" data-k-thumb="https://cdn-autosprint.corrieredellosport.it/images/2020/02/21/113646493-d84237a2-59b4-4798-9993-603e2f8368c6.jpg" data-k-type="immagine"></h2>

La risposta di Gordon Murray all'imprendibile Lotus 79. Non potendo sfruttare l'effetto suolo come la monoposto di Andretti e Peterson, a causa degli ingombri eccessivi del 12 cilindri boxer Alfa Romeo, in casa Brabham studiano una soluzione vista sulla Chaparral 2J: un'enorme ventola sistemata sul retrotreno, per succhiare via l'aria dal fondo e creare una zona di depressione proprio come la Lotus. Un dispositivo aerodinamico mobile vietatissimo dal regolamento, ma fatto passare per sistema di raffreddamento di un radiatore, quindi perfettamente legale. Lauda e la monoposto dominano il GP di Svezia del 1978, poi basta. A causa delle vibranti proteste degli avversari, la Federazione Internazionale bandisce per sempre il dispositivo.

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<h2>McLaren MP4/13</h2>

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Il Campionato del Mondo di Formula 1 del 1998 si apre nel segno di Woking. La vettura disegnata da Newey fa volare Hakkinen e Coulthard che, in Australia, vincono doppiando tutti. Prestazioni dettate dall'efficienza aerodinamica della vettura, ma anche da un curioso espediente tecnico: la macchina è dotata di un particolare sistema frenante che, azionato da un pedale dedicato, permette di frenare le ruote posteriori in maniera indipendente, consentendo così alla vettura di curvare meglio. Dispositivo prima approvato dalla FIA, ma poi bandito a causa delle proteste Ferrari perché, di fatto, simula l'effetto delle quattro ruote sterzanti, principio vietato dal regolamento.

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<h2>Brawn GP</h2>

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Che differenza c'è tra un foro e un buco? La risposta la trova Ross Brawn, nel 2009. Il geniale ex Ferrari rileva, per una sterlina, la struttura della Honda creando l'unica squadra di F1 ad aver vinto il Mondiale nel suo anno di esordio. Come? Grazie alla sua abilità, ammirata in Ferrari, di galleggiare nelle pieghe regolamentari, realilzza la Brawn GP 001, diventata celebre per il doppio diffusore che ha permesso a Button di diventare Campione del Mondo. Il doppio canale realizzato nel diffusore, regolare per un pelo, permette di estrarre l'aria più velocemente dal fondo della vettura, incollandola all'asfalto. Una simulazione dell'effetto suolo, vietato dal regolamento... Ma se una soluzione funziona, in F1 si trova sempre il modo per interpretare le regole, aggirare il problema e raggiungere il risultato.

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<h2>Fric</h2>

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Le sospensioni sono un altro argomento caldissimo, attorno al quale gira il principio citato prima. La FW14B, introducendo il controllo attivo del sistema, l'ha cambiato per sempre, tramutandolo in un meccanismo di controllo e gestione dell'assetto per eliminare rollio e beccheggio. Una rivoluzione, bloccata per l'enorme costo non sostenibile. Ma se funziona, perché rinunciarci per sempre? Il principio del mantenimento costante dell'altezza da terra della vettura, in curva e frenata, è stato reintrodotto dal FRIC, esente in F1 dal 2008, ma evoluto sulla Mercedes W04. Il sistema, meccanico e non più elettronico, si basa su sospensioni interconnesse in maniera idraulica in modo da controllare il beccheggio in frenata. Nel 2014, divente definitivamente illegale.

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<h2>Benetton B186</h2>

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L'utilizzo di dispositivi per aumentare l'effetto suolo e le appendici aerodinamiche mobili è stato bandito o fortemente ristretto eppure c'è sempre chi riesce a farli rientrare dalla finestra. Di esempi ce ne sono migliaia, ne citiamo uno. La Benetton B186 è dotata di paratie laterali dell'ala anteriore mobili, che ruotando in particolari condizioni, si avvicinano al terreno sigillando la vettura alla pista. Soluzione talmente border line che i commissari impongono al team di installare altri punti di ancoraggio per fissare in maniera definitiva gli elementi.

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<h2>DAS</h2>

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DAS è un acronimo che sta per Dual Axis Steering ed il dispositivo di controllo attivo della convergenza, collegato al movimento telescopico di una parte del piantone sterzo, installato sulla Mercedes W11, che ha esordito a <a href="https://autosprint.corrieredellosport.it/news/formula1/2020/02/21-2766144/test_barcellona_3_bottas_spinge_vettel_fermato_dal_motore/">Barcellona.</a> Dai cameracar è apparsa evidente l’escursione del volante – verso il pilota e in profondità – in corrispondenza dei rettilinei più lunghi e prima delle frenate più intense. All’escursione del volante corrisponde una variazione della convergenza, con l’apertura dell’angolo in staccata e la chiusura in rettilineo. Un controllo che va a muoversi tra le maglie del regolamento e segnala, ulteriormente, una vivacità tecnica Mercedes estrema, come non bastassero le soluzioni innovative legate alla progettazione dei triangoli della sospensione posteriore. Tema da osservare, la variazione dell’angolo di convergenza attivata dal pilota, per i vantaggi che può fornire sulla gestione delle gomme anteriori: potrebbe assicurare, ad esempio, il mantenimento della temperatura sulle ruote anteriori sui rettilinei. Il sistema è stato dichiarato illegale per la stagione 2021.

Il sistema DAS che la Mercedes ha fatto esordire a Barcellona è un colpo di genio frutto dell'abilità e della fantasia del team di Wolff di muoversi al limite del regolamento. Ultimo capitolo di una delle storie più longeve della Formula 1