Accordo FIA-Ferrari, i team incalzano la Federazione

Accordo FIA-Ferrari, i team incalzano la Federazione© LAT Images

Con una nuova lettera il fronte delle 7 squadre inglesi interroga la FIA sulla capacità di sorvegliare sul rispetto del regolamento e mette in dubbio l'esito del mondiale 2019

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06.03.2020 ( Aggiornata il 06.03.2020 10:19 )

Inevitabilmente, il chiarimento diffuso dalla FIA in merito ai controlli condotti sulla power unit Ferrari nel corso del 2019 non poteva soddisfare il fronte di squadre che hanno contestato la Federazione per la scarsa trasparenza iniziale. Un punto, soprattutto, è centrale nella vicenda: l’ammissione della FIA di non poter dimostrare, in modo conclusivo, i sospetti di un funzionamento della power unit Ferrari diverso da quanto prescrivono i regolamenti.

Un’ammissione che presta il fianco all’incalzare delle 7 squadre firmatarie della lettera resa pubblica mercoledì scorso. Secondo quanto riportato dalla BBC, il fronte dei team ha sollevato ulteriori questioni, questa volta indirizzando alla FIA una lettera rimasta privata nei dettagli, i cui contenuti però sono trapelati, come anche la richiesta di una risposta entro una data limite.

Il ruolo di garante della Federazione

Nel dettaglio, i punti cruciali sollevati da Red Bull, Mercedes, McLaren, Williams, Renault, Racing Point, AlphaTauri, interrogano la Federazione sul perché abbia ritenuto non avere gli strumenti per dimostrare i propri dubbi sulla legalità della power unit Ferrari. È il passaggio più rilevante, considerato il ruolo dell’organo di governo e controllo sul mondiale di Formula 1, sul quale il fronte della protesta incalza e chiede quale sia la capacità della FIA di sorvegliare sul rispetto dei regolamenti tecnici.

Altri due interrogativi, rivolti alla Federazione, interessano l’utilizzo della formula di un accordo privato tra le parti anziché una completa pubblicità dei termini sui quali è stata definita la vicenda, da ultimo, un punto di domanda sull’esito dello scorso campionato: va messo in discussione?

Sospetti e premi F1

A tal proposito, Helmut Marko ha rivendicato la differenza in termini di premi pagati dalla Formula 1 alle squadre in base al loro piazzamento nel mondiale Costruttori, con milioni di euro in ballo tra secondo e terzo posto.

Dal piano di una vicenda discussa apertamente, con scambi pubblici di lettere, accuse e spiegazioni, si è passati a una fase diversa, di uno scambio privato tra squadre e Federazione, sul quale disinnescare la minaccia delle squadre inglesi di ricorrere alle vie legali, in attesa di un nuovo capitolo del racconto.


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