GP Austria, governo possibilista su gara a porte chiuse

GP Austria, governo possibilista su gara a porte chiuse© LAT Images

L'opzione di un GP senza spettatori è ammessa dal vicepremier e ministro per lo Sport, a condizione che la F1 operi con uno staff ridotto e tutti vengano sottoposti a un periodo di quarantena o abbiano esiti del tampone negativi

Fabiano Polimeni

15.04.2020 ( Aggiornata il 15.04.2020 17:46 )

Organizzare un Gran Premio d’Austria a porte chiuse non è un tabù. Parola del vice-cancelliere austriaco Werner Kogler, nonché ministro per lo Sport. Spetterà al promoter (Red Bull Ring) e l’organizzatore (F1) decidere se procedere o meno, ovviamente con precise norme da rispettare per l’accesso nel paese, che ha progressivamente riaperto le attività e, dal primo maggio, aprirà anche a quelle sportive.

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Dopo le parole rese in un’intervista al Kleine Zeitung, Kogler ha ribadito mercoledì la necessità di controllare quanti entreranno in Austria, con provenienza estera, per evitare la diffusione del contagio dall’esterno: “Potrebbero esserci misure di quarantena o appropriati certificati medici da esibire. La Formula 1 mi ha segnalato che dal loro punto di vista la cosa potrebbe funzionare. Per noi è importante che vengano rispettate le distanze sociali e sarà anche una questione del numero di persone del gruppo coinvolte”.

Controlli approfonditi

Una Formula 1 chiamata a muoversi nel modo più snello possibile quanto a personale sul campo, da quello delle squadre agli addetti ai lavori che operano dietro le quinte. Dal governo, il ministro degli interni Nehammer, ha aggiunto: “Se in Austria siamo riusciti ad appiattire la curva dell’infezione e assistiamo a una tendenza positiva che prosegue, non dobbiamo risciare di introdurre una catena di infezione nel Paese che porterebbe di nuovo a una sua rapida diffusione.

Per questo sono necessari stretti requisiti d’accesso, chi arriva in Austria deve andare in isolamento o esibire un certificato medico che non sia più vecchio di 4 giorni e comprenda un tampone negativo al coronavirus”.

Chi paga?

Se dal governo austriaco si prospetta un’apertura per un Gran Premio a Spielberg a porte chiuse e con un attento controllo del personale che entrerà nel Paese, dovrà discutersi un altro elemento cruciale, legato ai diritti per l’organizzazione del GP, un aspetto sul quale Helmut Marko, nei giorni scorsi – nell’ammettere una possibilità di GP senza pubblico – ha evidenziato la necessità di trovare un accordo con F1 Group, che potrebbe comunque trovare un vantaggio nel coprire i costi organizzativi a fronte della tutela degli introiti dai diritti tv per un campionato che dovrà essere da almeno 15 GP.

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