Intervistata da Sky Sports Uk, la figlia di Frank si dice felice della comprensione da parte dei top team, promettendo di non mandare in pista i lavoratori fino a quando non ci saranno le giuste condizioni
Claire Williams tra l'esigenza di tornare a correre, il farlo in sicurezza ed un budget cap che può venire incontro alle piccole scuderie, ringraziando i top team. C'è tutto questo nell'intervista della figlia di Frank a Sky Sports Uk, in un momento molto delicato per tutta la F1 e per la Williams in particolare.
Williams, un prestito per salvaguardare il futuro
Claire, di fatto team principal Williams dal 2013, non nasconde il bisogno che ha la categoria di rimettere le ruote in pista, ma al tempo stesso non trascura l'aspetto sanitario: "E' spaventoso pensare che potremmo perdere non solo uno o due team, ma molti di più se non torniamo a correre, perché il modello finanziario che abbiamo nel nostro sport dipende dal denaro che riceviamo in base ai risultati della classifica Costruttori. Il bisogno di tornare a correre però si scontra con l'esigenza di assicurare la sopravvivenza alle nostre squadre contro una realtà molto importante e di garantire alle nostre persone di essere al sicuro. [...] Non manderemo le nostre persone alle corse fino a quando non ci saranno le condizioni adatte".
Gp Olanda, le condizioni per una gara a porte chiuse
Claire Williams si dice inoltre soddisfatta riguardo le ultime questioni sul budget cap: "Tutte la parti in causa hanno capito la gravità della situazione ed hanno agito nella giusta maniera. Sono felice che i top team abbiano accettato l'abbassamento del budget cap, poco cambia se sarà di 145 o 140 milioni di dollari, l'importante era scendere notevolmente dalla soglia dei 175 scelta in precedenza. Per le grandi squadre non sarà facile, dovranno cambiare approccio, ma la griglia di partenza ne guadagnerà in competitività".
Link copiato