Dalle chiacchierate per convincerlo a trasferirsi in Mercedes alle analisi dopo i Gran Premi per capire come migliorare. Lewis Hamilton ripercorre il rapporto con Niki Lauda, in un
A un anno dalla scomparsa di Niki Lauda è un rispolverare i ricordi di chi ha contribuito a dare forma a un ciclo vincente, chi si è rivelato un consigliere fidato per Lewis Hamilton. E Lewis riavvolge il nastro dei ricordi al 2012, a una McLaren veloce ma fragile, dalla quale si separò per scegliere la via di Brackley e di una Mercedes allora più che mai incognita sul successo che avrebbe potuto ottenere.
“Ricordo una volta, ero a casa e ricevetti una chiamata da Niki che provava a convincermi ad andare nel team. È bello avere una chiamata da un’icona come Niki.
One year ago today we lost one of the greatest legends of our sport. Niki combined heroism, humanity and honesty inside and outside the cockpit. He was our Chairman. He was our friend. There will never be another like you. Niki, we miss you ?? pic.twitter.com/XyYDuAyg4w
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) May 20, 2020
Ci sedemmo insieme a Singapore, a inizio week end, venne nella mia camera e parlammo. Credo sia stata la prima volta in cui Niki pensò ‘Sei così simile a me per tanti versi. Abbiamo in realtà molte più cose in comune di quante non pensassi’”.
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Iconico il cappello rosso, per una vita sponsorizzato, a ricordare un senso per gli affari che corse parallelo alla vita sportiva. Era Monaco, un anno fa, quando le W10 si presentavano con un simbolo sulle livree – Halo e Stella sul cofano – a omaggiare la leggenda.
Remembering Niki ?? pic.twitter.com/BOXUsUHn3K
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) May 20, 2020
“Era un corridore nato, pensava sempre a come poter migliorare; il più grande tra tutti i simboli di Niki era quando si levava il cappello se centravi l’obiettivo. Per lui volva dire ‘pazzesco’, era come dire ben fatto.
Era un tipo divertente, positivo e aveva sempre grandi storie da raccontare”.
Da Singapore fino all’ultima volta di un incontro che fu solo telefonico, sempre con le corse al centro. Dal 2013 ai successi e record in serie macinati nel ciclo vincente Mercedes: “Abbiamo parlato spesso dopo le gare, con lui a chiedermi cose come, ‘Lewis cosa ti serve per essere migliore? Di cosa hai bisogno’. Era sempre a rincorrere qualcosa.
Se c’è qualcosa che ho imparato da lui è questa: da pilota e all’interno di un team, devi ovviamente lavorare insieme, ma devi guidarlo. Devi essere la guida del team, porre domande, approfondire e spingere tutti. Anche se tutti lo stanno già facendo”
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