Gp Ungheria: Budapest cartina tornasole per la Ferrari

Gp Ungheria: Budapest cartina tornasole per la Ferrari© 2020 Pool

Il tracciato dell'Hungaroring è molto diverso rispetto a quello di Spielberg, ed è un ottimo banco prova per la Ferrari per capire dove arrivino i limiti del motore e dove comincino invece quelli del telaio

16.07.2020 ( Aggiornata il 16.07.2020 12:37 )

“Presidente, è un disastro”. Felipe Massa non ci aveva girato tanto intorno nella sua telefonata a Montezemolo. Il brasiliano aveva voluto essere subito chiaro, si era sentito in dovere di informare nella maniera più sincera e diretta possibile il numero uno. Eravamo nel 2012 e Massa aveva avuto il compito di battezzare nei test la nuova F2012. All'apparenza un catorcio nato proprio male, che seppe però rimettersi in riga: Alonso ci mise tantissimo del suo, ma la squadra seppe fare un lavoro di sviluppo eccellente, prima che la solita Red Bull rimettesse il turbo nel finale di stagione.

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Parallelismo con il 2012

Che fosse un disastro, della SF1000 Vettel e Leclerc non lo hanno detto, o almeno così pare. Ma non si sono neanche seccati la bocca a ricoprire di complimenti una vettura di cui hanno captato subito le criticità. I due si augurano che la squadra possa correre ai ripari in tempi relativamente brevi come otto anni fa, ma non si fanno illusioni: metà luglio è già passato ed i Gp arrivano uno dietro l'altro. Per la monoposto del 2020, alias progetto 671, alcuni punti in comune con la 663 (macchina 2012) ci sono: pure quella nelle prime gare mostrò un drag eccessivo senza per questo essere dominante in curva.

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Budapest, tante sofferenze

E fu proprio in Ungheria che la F2012 comprese di essere ormai un progetto plafonato: dopo una grande rincorsa, quello che si era potuto spremere da quella macchina ormai era stato spremuto. Nei mesi successivi, le migliorie facilitarono solamente la guidabilità della vettura, ed infatti Massa si avvicinò alle prestazioni di Alonso, ma in termini assoluti il miglioramento cronometrico non ci fu. A Budpest quella macchina soffrì, come hanno sofferto tanti altri progetti della Rossa degli ultimi anni, ad eccezione delle vetture del 2015 e del 2017: passi per la F14-T che soffriva praticamente dappertutto, la SF90 si prese un minuto da Hamilton vincitore.

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Banco prova importante

Budapest è una pista completamente diversa rispetto all'Austria, ed è quella in cui, secondo il calendario 2020, il motore dovrebbe contare di meno. Motivo per cui la tappa magiara per la Ferrari è importante, se non fondamentale, per tracciare bilanci ben precisi, per capire fino a dove arrivino i limiti del motore e dove comincino quelli del telaio. A meno che gli aggiornamenti non si rivelino incredibilmente efficaci, e sarebbe un gran merito da parte dei tecnici di Maranello, in Ungheria ci sarà comunque da lottare per la Rossa, ma almeno il Cavallino potrà avere un quadro più indicativo. Sempre che i due piloti non si buttino fuori subito, ovvio.

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Red Bull a caccia della Mercedes

La Mercedes invece già si lecca i baffi. Può e vuole replicare il doppio successo austriaco, e considerando che le W11 si sono rivelate superiori in tutto niente fa pensare che non possa andare nuovamente così. L'unico vero antagonista dovrebbe essere Max Verstappen, con una Red Bull che con le sue prestazioni spera di giocarsela a Budapest più e meglio di dodici mesi fa. L'anno scorso Verstappen si prese la pole, ma la Mercedes seppe diversificare la strategia ed Hamilton fece il resto, strappando all'olandese il successo negli ultimi chilometri. Le preoccupazioni, e vale per tutti, saranno nuovamente sul fronte dell'affidabilità: Budapest è conosciuta per la tortuosità del tracciato e le alte temperature, non è banale non incontrare problemi per tutto il fine settimana.

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Gomme, strategie e pioggia

All'Hungaroring le gomme saranno le stesse dell'Austria, ma il loro sfruttamento sarà diverso, sempre per via delle alte temperature e per le caratteristiche della pista: quello magiaro è un tracciato molto esigente con le gomme, soprattutto le posteriori, considerando che Budapest è una pista da trazione. Aggiornamenti o no da parte delle squadre, occhio alla variabile strategie, su un circuito che non semplifica affatto i sorpassi. E come sempre, naso all'insù: il cielo di Budapest per domenica promette pioggia.

Gli orari del fine settimana


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