Nonostante il secondo posto di Verstappen in Ungheria, la prestazione della RB16 non è brillante e il bilanciamento è instabile. Ne fa le spese soprattutto Albon, Verstappen ci mette una pezza e Horner ammette la necessità di studiare i dati e far funzionare gli sviluppi
Non saranno i problemi che deve affrontare la Ferrari, ma in Red Bull c’è poco di cui rallegrarsi. I meccanici compiono un miracolo nel rimettere in sesto la RB16 di Verstappen e permettergli di partire nel Gran Premio in Ungheria, Max porta a casa un ottimo secondo posto, ma è il quadro in sé della competitività della macchina 2020 a non convincere.
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Le premesse, in inverno, erano di un progetto che puntava a essere vincente, sfidare Mercedes per il titolo, arrivare a un paio di decimi – presunto gap tutto di motore – per fare la differenza con il telaio e l’aerodinamica. Un po’ il mantra ciclico di Helmut Marko. Si è scoperto come la velocità sul dritto non sia quella della W11 e anche in curva le prestazioni siano tutt'altro che equilibrate.
Tre gare alle spalle e si registrano difetti di affidabilità e una prestazione insufficiente, su un circuito che era indicato come tra i più favorevoli a Red Bull. Invece, il gap – al netto del pit-stop aggiuntivo di Hamilton – è nell’ordine dei 30 secondi e più in gara, 5 decimi al giro in media.
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C’è del lavoro da fare, come ammette Christian Horner. “Abbiamo avuto dei problemi, avevamo degli aggiornamenti in macchina che non sono andati bene e ci sono tanti dati dai quali dobbiamo capire, abbiamo 2 settimane per provare a trasformarli in prestazione in tempo per Silverstone.
Ci sono punti della pista nei quali siamo molto competitivi, altri rispetto a Mercedes perdiamo troppo. In gara questo si comprime ma dobbiamo fare un lavoro migliore, sì”, spiegava domenica scorsa.
RB16 con problemi di bilanciamento, specialmente al posteriore, con Albon a soffrire più di Verstappen ed eliminato in qualifica in Q2. “La macchina non reagisce come previsto, ci sono delle anomalie nella guidabilità. Stiamo lavorando sodo per trovare la causa e risolvere il problema, sappiamo che Mercedes è molto avanti. La macchina si comporta male e dev’essere dovuto all’aerodinamica. Ci sono determinate condizioni nelle quali tutto va bene, tuttavia non va sempre come prevedono i nostri strumenti di simulazione”, ha aggiunto Horner.
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Criticità emerse una volta tornati in pista, perché guardando allo scorso inverno, ai test, le impressioni di una macchina allora competitiva restano: "Abbiamo avuto una fase di preparazione alla stagione dove la macchina si è comportata molto molto bene a Barcellona.
Avevamo dei problemi in Austria, qui si sono accentuati parecchio, su una pista dove tradizionalmente eravamo molto competitivi, quindi abbiamo tante informazioni, dati, adesso si tratta di capirli, usarli e convertirli in aggiornamenti. Abbiamo una macchina di base molto buona, dobbiamo darci dentro e sono certo svolteremo".
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