Gp 70° anniversario: i 5 temi della gara

Gp 70° anniversario: i 5 temi della gara© Getty Images

Il 33 è il numero fortunato della domenica dei motori, in Mercedes sentono la 'pressione', mentre continua a tenere banco il caso Racing Point 

10.08.2020 ( Aggiornata il 10.08.2020 12:30 )

Dica 33


Nella giornata di domenica, sulla ruota dei motori il numero fortunato è stato il 33. In Repubblica Ceca, poco più di un'ora prima del via di Silverstone, Brad Binder cominciava il suo terzo Gp in classe regina, quello che gli avrebbe regalato il primo successo, a lui ed alla sua Ktm. In Inghilterra invece, circa 1600 chilometri più in là, a vincere era Max Verstappen. In entrambi i casi in bella vista su moto e macchina c'era un grosso adesivo Red Bull, ma soprattutto lo stesso numero, il 33. Numero che definire fortunato non è propriamente corretto: tutti e due ci hanno messo tanto del loro. Soprattutto Verstappen, che è riuscito a spezzare l'egemonia Mercedes in questo 2020. Una vittoria costruita astutamente a partire dalle qualifiche, con l'azzardo della gomma dura a metà delle qualifiche, in Q2. La partenza con le hard rappresentava probabilmente l'unica alternativa credibile per fronteggiare una Mercedes sempre e comunque forte, al netto dei guai con i pneumatici. Una strategia che in teoria prevedeva di sparigliare un po' le carte, nonostante la Red Bull giocasse in quel due contro uno (nel senso che il team di Brackley aveva due macchine per provare a vincere, contro l'unica vettura della Red Bull) con cui nessun ingegnere nel fare la strategia vorrebbe fare i conti. Eppure ci sono riusciti, anche se tra la teoria e la pratica c'era una bella dose di rischio. Serviva il piede, e stavolta anche la testa, di Max Verstappen. Senza fare dietrologia, la corsa Max l'ha vinta nel primo stint, ovvero nei giri subito dopo la partenza: prima ha passato subito Hulkenberg (fondamentale per non perdere tempo e per essere subito il primo dietro alle W11), poi si è messo a spingere contando su una gomma che dopo qualche passaggio era già più efficiente delle medie montate dalle frecce nere. Max ha fatto quello che doveva fare, spingere e costringere Bottas ed Hamilton a fare altrettanto, portandoli all'usura dei battistrada e quindi ad una sosta forzata per non perdere la posizione in pista. Gode Max, gode la Red Bull, gode la Honda: per il mondiale bussare (forse) un'altra volta, ma intanto ecco una vittoria.

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