GP Belgio Ferrari, Gualtieri: 'Bilanciamento e power unit fanno la differenza'

GP Belgio Ferrari, Gualtieri: 'Bilanciamento e power unit fanno la differenza'© sutton-images

l responsabile della power unit Ferrari individua i punti cruciali della prestazione a Spa e la necessità di mettere Leclerc e Vettel in condizione di sfruttare il potenziale della SF1000 in qualifica

F.P.

25.08.2020 ( Aggiornata il 25.08.2020 17:01 )

Se hai un gran motore che spinge, a Spa-Francorchamps è tutto un po’ meno complicato. L’equilibrio tra carico aerodinamico e velocità di punta è meno critico da ricercare e la prestazione ringrazia. Primo e ultimo settore premianti sulla potenza pura, un centrale dov’è richiesto grip aerodinamico. Il terreno è insidioso per la Ferrari SF1000 ed Enrico Gualtieri, responsabile della power unit, inquadra le sfide del Gran Premio del Belgio.

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"Il circuito di Spa-Francorchamps è senza dubbio uno dei più affascinanti e impegnativi di tutto il calendario iridato, non soltanto per i piloti ma anche per noi ingegneri. Trovare il bilanciamento perfetto della monoposto, per tutti e sette i chilometri di lunghezza del tracciato, è particolarmente difficile.

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Sotto il profilo della gestione Power Unit il circuito è piuttosto severo, con oltre un minuto al giro percorso in pieno, ed è importante avere non soltanto una potenza adeguata – i cavalli non sono mai troppi – ma anche una buona guidabilità, in particolare in corrispondenza della prima e dell’ultima curva. All’importanza della pura potenza motore si affianca quella del recupero di energia attraverso la MGU-H: quindi a fare la differenza è l’efficienza della Power Unit nel suo complesso.

Quanto carico?

Su questa pista anche nell’era pre-DRS i sorpassi sono sempre stati relativamente possibili ma la chiave di tutto è la scelta del carico aerodinamico. Con una vettura molto scarica si arriva in fondo al rettilineo del Kemmel con un’ottima velocità di punta ma poi, nel secondo settore, si corre il rischio di andare davvero in crisi. Se invece si punta su un livello di carico medio-alto allora magari si può fare una buona prestazione in qualifica ma in gara si corre il rischio di essere sorpassati e, soprattutto, di far fatica a superare pur utilizzando il DRS”.

Servono segnali di miglioramento da questa Ferrari nel trittico di gare in arrivo, specializzazioni tutte veloci ma dai tratti piuttosto diversi tra Spa, Monza e il Mugello.

Offrire la migliore SF1000 ai piloti

“In questa prima parte della stagione abbiamo visto un campionato praticamente diviso in due: da una parte ci sono tre piloti che sembrano avere un margine di vantaggio molto consistente, dall’altra ce ne sono almeno dieci che sono racchiusi in pochissimi decimi. A Barcellona abbiamo pagato a caro prezzo non soltanto la mancanza di affidabilità – a tal proposito abbiamo individuato il problema alla centralina che ha determinato il ritiro di Charles - ma anche non aver massimizzato la prestazione in qualifica, il che ci ha messo in condizioni difficili per la gara”, commenta Gualtieri.

“Consapevoli delle attuali difficoltà, dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro e sulla preparazione del week-end; l’obiettivo principale sarà quello di mettere i piloti nella condizione di tirare fuori tutto il potenziale possibile dalla SF1000: ottimizzare il pacchetto vettura-PU, lavorare bene come squadra in pista, studiare la strategia migliore ed essere efficaci nell'adattarla in fretta al cambiare delle condizioni. Ogni millesimo di secondo conta, ogni scelta può fare la differenza”.

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