Gp Italia: i 5 temi del GP

 

Giochiamoci un jolly

Divano, tv accesa sulla F1. Ci sono due amici pronti a seguire, per la verità senza troppe aspettative, il Gp di Monza. Inno italiano nel solito rituale pre-gara. Il pessimista dice “Eh, chissà quando lo riascolteremo...”. L'ottimista invece se la ride e dice “Vedrai, accadrà molto presto!”. L'altro allora lo guarda, mezzo sorpreso. E l'ottimista, che poi tanto ottimista non è, dice “Ma cosa hai capito! Mica con la Ferrari, dicevo con l'AlphaTauri!” E giù risate mentre i piloti salgono in macchina. Una scena da “meme”, prima che i due amici vivano il Gp più bello dell'anno. Mancava la Ferrari, ma c'è stata una grande AlphaTauri con un grande Pierre Gasly a far risuonare prima la Marsigliese e poi l'inno di Mameli, un'accoppiata che a Monza non sono mai riusciti a far sentire neanche Alain Prost e Jean Alesi con la Ferrari. Serviva una corsa pazza per regalare il secondo successo della sua storia al team di Faenza, che nella domenica monzese si è giocato un jolly non indifferente, richiamando ai box Gasly quando era altissimo il rischio di una safety car. Un'apparente follia, che infatti aveva momentaneamente penalizzato il francese quando la direzione gara ha chiamato in causa la vettura di sicurezza per rimuovere la Haas di Magnussen. Subito dopo però è stata chiusa anche la pit-lane, ed è stato allora che la mossa degli uomini AlphaTauri si è rivelata vincente: un jolly pescato al momento giusto e nella domenica giusta, prima che Gasly chiudesse la partita con un altro colpo di mano, stavolta fatto di sola bravura: ha attaccato al secondo via ed è lì che ha piazzato il colpo della vittoria, bruciando Stroll. Poi un ritmo gara d'altri tempi, senza gestire, sempre al massimo: Sainz lo ha preso, ma non passato. Ed a Faenza è stata di nuovo festa, con un dato curioso: dal 2007 ad oggi, cioè dal post-Schumacher, i team di Maranello e Faenza hanno vinto a Monza lo stesso numero di volte, due a testa.

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