Ferrari: Shwartzman apre il test a Fiorano, poi SF71H a Ilott e Schumacher

Ferrari: Shwartzman apre il test a Fiorano, poi SF71H a Ilott e Schumacher© Ferrari

I giovani del programma FDA impegnati in un test al volante della macchina 2018. Per Shwartzmann è la prima volta su una F1, Mick Schumacher impaziente di tornare al volante di una monoposto recente. Mekies: "Il clima è di formazione e sviluppo continuo"

F.P.

30.09.2020 12:58

Sarà l’ultimo a guidare una F1 in un week end di gara, dovrà aspettare Abu Dhabi Robert Shwartzman, il primo dei tre piloti Ferrari Driver Academy a scendere in pista a Fiorano, stamani, per la prima presa di contatto con una monoposto di Formula 1.

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Abitacolo della Ferrari SF71H, macchina del 2018, per il russo come per Callum Ilott e Mick Schumacher, che in un week end di gara debutteranno nel corso delle libere 1 al Nurbugring, GP dell’Eifel, rispettivamente su Haas al posto di Grosjean e su Alfa Romeo al posto di Giovinazzi.

Dal sedile alla pista

Un test di preparazione per scoprire macchine totalmente diverse, per potenza, aerodinamica, procedure complesse, gomme, rispetto a quanto i giovani Cavallini sono abituati a guidare in Formula 2.

Test battezzato dal bel tempo, preparato da una giornata in fabbrica a perfezionare la posizione in macchina e personalizzare il sedile: “Tornerò a guidare gomme da 13 pollici, mi sono abituato alle 18” in Formula 2 ma sono gomme assolutamente più larghe, sono contento. È il momento ora di andare in pista con questa belva”, racconta il russo.

Sensazioni di Formula 1 già vissute da Ilott, impegnato lo scorso anno con Alfa Romeo in una sessione di test rookie a Barcellona; trova per la prima volta una Ferrari adesso, “è chiaro come sia una gran macchina e sono davvero contento del poterla guidare. La realizzazione del sedile è andata bene, si provano sempre posizioni differenti per essere comodo, non vedo l’ora e sembra una gran macchina”, ha raccontato l’inglese.

Chi ha maggior familiarità con le monoposto di F1 è certo Mick Schumacher, sebbene l’ultimo run sia stato sulla “vecchia” Ferrari F2004, guidata a Hockenheim nel 2019 e poche settimane fa al Mugello: “Ho già guidato nel 2019 nel test in Bahrain e sono felice di tornare in macchina. È passato un po’ da quando ho guidato una F1 recente, non vedo l’ora”.

Mekies, benvenuta varietà di scelta

Tre talenti in casa Ferrari Driver Academy da far crescere – in una schiera ben più folta, che si sviluppa fino alla Formula 4 -, e un’abbondanza che certo non dispiace a Laurent Mekies, direttore dell’Academy. “E’ un bel problema da avere, sono quelle cose che vogliamo gestire. I ragazzi stanno facendo un ottimo lavoro, Mick e Callum hanno compiuto progressi significativi e sono solidi leader del campionato, Robert al suo primo anno sta correndo praticamente contro questi ragazzi da subito.

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Non ci dà il mal di testa bensì molte possibilità e opzioni per il futuro, è esattamente per questo che abbiamo la FDA.

Non siamo in un’atmosfera da resa dei conti, c’è un clima nel quale ci assicuriamo che continuino a crescere. L’abbiamo visto con Charles e con tanti altri piloti eccezionali prima di lui, si tratta di continuare lo sviluppo”, spiega Mekies, nelle parole riportate da Motorsportweek. “Lo sviluppo non si ferma certo quando sei alle porte della Formula 1, dobbiamo assicurarci di dare loro un supporto in questa fase di sviluppo, abbiamo strutturato il nostro programma con questo in mente”.


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