GP Turchia, Perez tra ieri e oggi: curva 8 da reinterpretare

GP Turchia, Perez tra ieri e oggi: curva 8 da reinterpretare© LAT Images

La sfida più affascinante dell'Istanbul Park affrontata con le macchine più veloci di sempre, su un circuito riasfaltato. Perez - in pista nel 2011 - anticipa come si andrà a rimparare la piega con 4 punti di corda

Fabiano Polimeni

11.11.2020 ( Aggiornata il 11.11.2020 10:14 )

Istanbul in simboli è il ponte sul Bosforo, il “Park” teatro del GP di Turchia è soprattutto curva 8. Pista severa per stress sulle gomme, dalle previsioni Pirelli si attesta sui valori massimi, con classificazione elevata anche in tema di forze laterali e richieste di trazione.

Una vita fa, il 2011, l’ultima volta in pista, gara su 4 pit-stop, tutta un’altra era tecnica. Il week end alle porte si correrà su un circuito recentemente riasfaltato, molto liscio e che nel complesso Pirelli classifica, per severità, uno step al di sotto di Silverstone e Spa. Gomme più dure tra quelle disponibili, C1-C2-C3 riviste nell’allocazione, con un set in più di dure (3) e uno in meno di morbide (7).

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Di curva 8, la velocissima piega continua a sinistra, con 4 punti di corda, ci si aspetta sia un passaggio in pieno “facile” in qualifica, per le enormi prestazioni delle monoposto attuali – tra deportanza e gomme larghe –, con valori di forza G probabilmente i più alti dell’intero campionato, dopo gli oltre 5G tra Savelli e Arrabbiata 1.

Sfida fisica 

“Ci ho corso solo una volta ma è una pista molto bella, molto veloce e con la celebre curva 8. E’ un tracciato molto fisico e certamente lo sentiremo sul collo e al termine del week end. Curva 8 sarà una sfida diversa, guidiamo macchine molto avanzate rispetto al 2011 e penso dovremo rimparare la curva per certi versi, soprattutto ora che è stata riasfaltata e solitamente era molto sconnessa.

Tutto il giro sarà altamente sfidante è molto impegnativo sui freni e dovrebbe anche darci buone chance di sorpasso”, analizza Perez.

Pista vecchia eppure nuova

Di fatto, un partire da zero all’Istanbul Park, tale è la lontananza dall’ultima edizione.La Turchia è una delle tante novità di questo calendario 2020 in Formula 1. Sebbene sia un tracciato dove abbiamo già corso in passato, a tutti gli effetti possiamo considerarlo come un circuito nuovo, specialmente dato il nuovo asfalto. Istanbul Park impone una grande sfida in termini di carichi sui pneumatici, motivo per cui l’allocazione comprende le tre mescole più dure della gamma, proprio come a Portimao, anche se forse il nuovo asfalto potrebbe essere meno severo.

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Come spesso è avvenuto in questa stagione ‘anomala’, le informazioni raccolte nelle prove libere saranno assolutamente cruciali, non solo per quanto riguarda i livelli di degrado, ma soprattutto per l’usura su un tracciato così impegnativo”, commenta Mario Isola.

Curva 8 che naturalmente stressa l’anteriore destra in modo prolungato,quest’anno probabilmente sarà percorsa in pieno da questa generazione di Formula 1 ad alta deportanza, aumentando di conseguenza i carichi sui pneumatici. Non sarà una gara facile, quindi gestire correttamente le gomme sarà un aspetto fondamentale di questo fine settimana”.

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