Vettel misura il tempo che resta in F1: 'Non correrò fino a 40 anni'

Vettel misura il tempo che resta in F1: 'Non correrò fino a 40 anni'© Getty Images

Sebastian è carico e con le motivazioni necessarie in vista dell'avventura Aston Martin, spiega come si veda in F1 ancora tra i 3 e i 7 anni e su Leclerc dice: 'Rivedo molto di me stesso in lui'

Fabiano Polimeni

19.11.2020 ( Aggiornata il 19.11.2020 12:48 )

C’è stata una fase nella quale, verso i primati assoluti, hanno corso in parallelo, Vettel e Hamilton: pole, vittorie, titoli mondiali. Il tempo è, oggi, molto diverso, con Lewis ad aver riscritto pressoché tutti i libri di storia e candidato a proseguire l’opera in un 2021 che si fatica a capire perché debba essere molto diverso dal campionato che va alle battute conclusive.

In edicola: Marcellino pane al pane

Il prossimo anno per Vettel sarà di ripartenza, ritrovarsi e farlo in un ambiente nuovo, Aston Martin dopo una parentesi Ferrari che lascia con il bel risultato ottenuto in Turchia, tanti alti e bassi e un obiettivo mancato: vincere il titolo. Le ragioni sono note, tra passi falsi del pilota e lacune (ampie) dei progetti sviluppati a Maranello.

Al futuro guarda con un paio di certezze, Vettel. Certo su quello che sarà ancora l’orizzonte temporale, la vita utile in Formula 1: “Ho 33 anni e sarò in pista per altri tre, non voglio davvero correre a 40 anni. Quindi, valutando le cose, ho tra i 3 e i 7 anni ancora rimasti in Formula 1”.

Capire come andrà con Aston Martin e quale potenziale c’è in campo è la missione del 2021, poi un occhio sempre attento sul mercato, metti mai che in Mercedes in un paio di anni possa aprirsi una porta.

I dubbi che affiorano

La seconda certezza, raccontata in un’intervista ai tedeschi di Die Zeit, è l’avere ancora le motivazioni necessarie a dare di nuovo splendore a una parabola del giovane fenomeno offuscata da tre campionati estremamente complessi e deludenti: “Questa stagione è stata molto difficile e devo ammettere che ho anche avuto dei dubbi sulle mie capacità.

Sterzi a parte:Vettel, è qui la testa

Non ho ottenuto nulla quest’anno e i rapporti con la squadra non sono dei più semplici, la storia d’amore è finita ma ho ancora motivazioni. Mi aspetto ancora tanto dalle restanti gare però credo che sia il nuovo progetto con Aston Martin ad aprire molte opportunità. Non saremo in grado di ottenere il successo in fretta ma sono certo ci sarà una ambiente e una mentalità completamente diversi, con un nuovo obiettivo, di aiutare la squadra a progredire”.

Vedersi in Leclerc

A Istanbul ha corso bene, chirurgico e unico a non commettere la minima sbavatura, ha saputo cogliere l’attimo a tre curve dalla bandiera a scacchi e prendersi il podio dall’errore di Charles Leclerc. Durissimo Charles con se stesso subito dopo il traguardo, via radio. È nel carattere del monegasco.

Rabbia comprensibile da sbollire, sulla quale Vettel commenta: “Se ti capita una cosa simile quando sei così vicino al traguardo, è estremamente fastidioso. Spesso vedo me stesso in Charles. È bravo, velocissimo e sono cose che lo accompagnano, che sia sul podio in Turchia o no, non conta. Ha così tanti anni davanti che non importa quanto spesso finisce tra i primi tre. È giusto essere arrabbiato dopo un errore simile, ha pagato ma nel complesso non è così importante. È un ragazzo fantastico e sono felice di ogni buon risultato che ottiene”


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi