Tsunoda verso la F1, l'aut-aut di Marko

Tsunoda verso la F1, l'aut-aut di Marko© Josh Kruse/AlphaTauri

Con la stagione di Formula 2 che volge al termine, il giapponese è in corsa per ottenere i punti necessari alla Superlicenza e al debutto in Formula 1: far bene al debutto o tornare in Giappone, così Marko ha presentato il 2020 a Yuki

F.P.

23.11.2020 09:57

Due stagioni in Formula 4, con un finale sul podio e la vittoria del campionato al secondo anno, poi il passaggio in Formula 3, l’approdo e la scoperta dell’Europa sportiva e cultural-gastronomica, prima di arrivare al 2020 in Formula 2, dove Yuki Tsunoda corre tra i migliori tre in campionato e a due gare dalla conclusione vede avvicinarsi il risultato principale: ottenere i punti necessari alla Superlicenza, che gli consentirebbe di compiere un altro salto e presentarsi con AlphaTauri in griglia la prossima stagione.

Spiega le difficoltà di adattamento nel cambio radicale di vita dal Giappone all’Europa, per gusti soprattutto a tavola: dal sushi alla cucina britannica c’è un abisso, va meglio con i piatti mediterranei, Italia che prevedibilmente diverrà futura base se avverrà la promozione in AlphaTauri.

Tutto o niente

“Sulla base delle informazioni avute da Helmut, dovrò fare bene questa stagione ed essere quinto per ottenere la Superlicenza. Ha detto che se dovessi essere quinto allora sarei candidato a guidare in Formula 1, viceversa dovrei tornare a guidare in Giappone”, racconta Tsunoda, che la politica Red Bull Racing in materia di giovani talenti l’ha ben chiara: chance della vita, promosso o bocciato. Se sei fortunato e il “piatto piange” nel tirar su nuovi possibili talenti, può capitarti d’avere anche una seconda chance. Una rarità.

“Marko è stato severo ma sono d’accordo con lui, se sei un buon pilota come George Russell, Lando Norris o Charles Leclerc, allora penso che ti serva solo un anno in Formula 2, loro non hanno avuto bisogno di 2 o 3 anni.

Russell: quanto lavora Hamilton dietro le quinte!

A ogni gara devi ottenere grandi prestazioni, questo rappresenta una pressione ma è una buona mentalità. Non è stato un anno troppo cattivo, vedremo cosa accadrà in futuro”, racconta il ventenne di Kanagawa.

Un assaggio di futuro c’è stato a Imola, il test al volante dell’AlphaTauri al quale seguirà l’uscita nella sessione rookie dopo il GP di Abu Dhabi, mentre all’orizzonte si prospetta la possibilità di girare nel corso di un turno di prove libere 1, sempre Yas Marina l’appuntamento con maggiori chance.

Gli esempi Russell e Norris

“Il mio sogno è di essere campione del mondo in Forula 1 e se avessi faticato in Formula 2 sarebbe stato davvero difficile realizzarlo. Dovevo ottenere i risultati nella mia stagione d’esordio, come hanno fatto Lando Norris e George Russell.

I tifosi in Giappone stanno aspettando un pilota che sia in Formula 1, lo vedo dai social media e direi che ho una pressione dal Giappone ma è una pressione positiva. Aspettano un pilota giapponese e sono quello più vicino a poter realizzare quest’attesa, mi piacerebbe farlo per loro”, concluse Tsunoda, che diverrebbe il primo pilota dal 2014, dai tempi di Kamui Kobayashi – podio a Suzuka nel 2012 con Sauber – a correre in F1.


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