F1 2022: i punti Key tra altezze, sviluppo e macchine meno lente del previsto

F1 2022: i punti Key tra altezze, sviluppo e macchine meno lente del previsto© Getty Images

Il direttore tecnico McLaren, James Key, parla delle prospettive sul progetto 2022 e di come le attese sono per monoposto tra 1 e 3 secondi più lente delle attuali, certo non i 7" prospettati da alcuni

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Fabiano Polimeni

24.11.2020 ( Aggiornata il 24.11.2020 18:06 )

Fernando Alonso vorrebbe tutta Enstone già al lavoro dal primo gennaio sulla monoposto 2022. Più o meno, per molti, andrà così. Più o meno, perché c’è pur sempre un campionato da correre, macchine da sviluppare e, in parallelo, destinare la maggior fetta delle risorse a quel che sarà il 2022.

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La rivoluzione aerodinamica prospettata come panacea di tutti i mali legati alle difficoltà di sorpasso, perché difficilissimo con i concetti aero – e le enormi turbolenze in cui si trova a correre una macchina quando entro i 2” di distacco da quella che sta davanti – attuali.

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La filosofia che ha ispirato il gruppo tecnico di lavoro della FIA è stata improntata al controllo dei flussi scaricati dal retrotreno e nel modo in cui investono la monoposto in scia. Tornerà l’effetto suolo, rigorosamente prescritto, come tante saranno le aree nelle quali la libertà dei progettisti sarà limitata. James Key dà un’anticipazione di come le squadre lavoreranno ai progetti e quel che ci si attende una volta in pista: “Da ingegnere vorresti dedicare tutto il tempo dello sviluppo alla nuova macchina, è il futuro, ma in realtà non funziona così.

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Devi ottenere risultati nella stagione in corso, questa volta a differenza del passato non ci sono molte cose della macchina vecchia che puoi portare con te, si tratta di tutto un nuovo inizio. Sono macchine a effetto suolo, ci sono conoscenze in merito ma non riferimenti dal passato”, spiega intervistato dal giornalista Michael Schmidt, su Automotorundsport.

Un'idea di fondo

Tra le prime anticipazioni prodotte nel week end di Austin nel 2019 e lo stop a qualsiasi lavoro in galleria deliberato dalla FIA tra le misure di contenimento dei costi, in piena pandemia, i team in realtà hanno già avviato il lavoro che tornerà utile dal prossimo gennaio, quando il regolamento permetterà la ripresa dello sviluppo in chiave 2022: “Come tutte le altre squadre avevamo già svolto alcuni test in galleria del vento per determinare una direzione di massima. Al tempo, comunque, le regole non erano ancora del tutto chiare, restano tuttavia dati rilevanti. Abbiamo già raccolto informazioni sufficienti che abbiamo potuto esaminare ed elaborare nel frattempo, così da poter riprendere il lavoro in galleria del vento nel 2021 con un concept di base”.

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L’ambizione del gruppo tecnico della F1 che ha lavorato al nuovo regolamento sportivo è di arginare i voli pindarici dei progettisti, limitare la portata cronometrica che un’innovazione tecnica potrà avere.

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Evitare, semplicemente, che dall’azzeramento tecnico possa beneficiare un team in grado di esplorare zone grigie del regolamento e sviluppare soluzioni tali da ottenere un vantaggio enorme una volta in pista. “Le macchine avranno dei punti simili, alcune geometrie sono così ferree per come prescritte che saranno simili alle animazioni. Nelle aree con maggior libertà ci scosteremo da quanto è stato presentato. È troppo presto per dire come assetteremo le macchine rispetto a oggi, torneremo a giocare con le altezze da terra ma in una finestra molto più ristretta”, analizza Key.

Macchine poco più lente

C’è anche un’idea personale del responsabile l’area tecnica McLaren: le prestazioni non saranno così radicalmente diverse dalle attuali monoposto. Ed è un particolare che, se confermato, potrebbe non deporre particolarmente a favore di gare più combattute e lotte tra piloti ravvicinate: “Non so ancora quanto saranno più lente le macchine, stiamo discutendo all’interno perché dovremo capirlo. I tempi sul giro determinano le forze sulla macchina, dalle quali dipende la progettazione di molti pezzi. Saranno certamente più lente perché abbiamo minori strumenti per generare carico aerodinamico. Non credo ai 7 secondi che i pessimisti hanno immaginato, io direi tra 1 e 3 secondi.


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