Perez, 2020 sulle montagne russe: il Covid, le speranze perse poi Red Bull

Perez, 2020 sulle montagne russe: il Covid, le speranze perse poi Red Bull© Getty Images

In un bilancio dei 12 mesi oramai alle spalle, Sergio Perez indica nel contagio del coronavirus il momento più critico, nel quale sembrava averse perso tutto in ottica 2021

Fabiano Polimeni

30.12.2020 ( Aggiornata il 30.12.2020 12:35 )

Dodici mesi in 12 punti, per un 2020 che a Sergio Perez ha riservato tutto: gioie e dolori, alti e bassi, docce fredde e speranze. Chiusura di anno nel segno del lieto fine, un sedile Red Bull agguantato, ovvero l’occasione della vita.

Epilogo che Checo prefigurava sarebbe stato tutt’altro quando, in estate, ha contratto il coronavirus Sars-CoV-2, che l’ha costretto a uno stop di due gare: “Ho avuto il Covid nel momento più critico della mia carriera, anche mia moglie e mio figlio sono stati contagiati. Ho saltato due gare in una stagione così corta e sentivo che tutto era perso: per me è stato il momento peggiore dell’anno”, racconta su Instagram.

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Un elenco in gran parte di difficoltà da attraversare, non senza i momenti da incorniciare: il podio, la prima vittoria e “adesso ho l’opportunità per la quale ho lavorato così duramente per più di 25 anni”: Red Bull (dove Marko fissa l'obiettivo da non mancare).

Grandi risultati e grandi delusioni

Il valore del campionato corso da Perez con Racing Point, il quarto posto nel mondiale Piloti nonostante le due gare d’assenza e i numerosi ritiri è anche nelle scelte sbagliate del team sul piano strategico, come nel materiale tecnico avuto a disposizione solo dopo Lance Stroll.

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“Ho iniziato l’anno con la macchina più competitiva e i risultati non sono arrivati.

Dopo il Covid mi ci è voluto molto per tornare al 100%, fisicamente mi ha colpito. Poi ho perso il lavoro in vista della stagione successiva, mi servivano i migliori risultati in pista e gli aggiornamenti non erano disponibili per la mia macchina.

Avevamo un podio in tasca ed è sfuggito per l’errore nella strategia (Imola; ndr). Alla fine sono riuscito a salirci (Turchia; ndr). Avevamo un altro podio garantito (Bahrain; ndr) in un momento chiave per il mio futuro e il motore è esploso a pochi giri dalla conclusione.

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Siamo dovuti tornare al motore meno affidabili dell’anno, con tanti chilometri, per evitare una penalizzazione in un circuito sul quale il motore è super importante”, la sfilza di eventi che Checo porterà si lascia dietro, verso un 2021 della grande occasione.


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