Mazepin, voglia di dare lustro alla Russia: "Noi valutati in modo diverso"

Mazepin, voglia di dare lustro alla Russia: "Noi valutati in modo diverso"© Getty Images

Il nuovo pilota della Haas, in un'intervista nel suo paese, si è schierato in difesa dei connazionali che lo hanno preceduto, sottolineando il suo desiderio di far apparire in prima linea la propria nazione

19.01.2021 ( Aggiornata il 19.01.2021 12:55 )

Non ha ancora debuttato in Formula 1, ma per certi versi Nikita Mazepin è già nell'occhio del ciclone. Sia per alcuni suoi comportamenti in pista, come nell'ultimo appuntamento di Sakhir in F2, sia per il triste episodio che lo ha visto protagonista nel palpeggiare una ragazza. Gunther Steiner lo ha difeso, ma Mazepin sembra in grado di vedersela da solo, divenendo la nuova speranza russa in Formula 1.

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Primo passo: farsi un nome

Mazepin dovrà innanzitutto farsi un nome, e cancellare le critiche che sono piovute su di lui. Dovrà togliersi di dosso un'etichetta scomoda che gli è stata già affibbiata, perché per ora passa da pilota con la valigia un pizzico arrogante. Dietro però c'è un ragazzo che vuole farsi conoscere, raccontando la storia di un giovane pilota sì privilegiato grazie ad una famiglia benestante ma capace di conoscere la fatica: da bambino si è impegnato anche nella lotta, nella MMA, e non ha mai abbandonato gli studi universitari a Mosca. Se non fosse arrivato in F1, ha affermato che forse si sarebbe gettato negli studi a tempo pieno. Adesso invece si appresta a debuttare in F1, e senza più Daniil Kvyat sarà l'unico pilota con i colori della Russia nel Circus.

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Nikita pronto alle critiche

Proprio riguardo a lui ed ai suoi connazionali, durante un'intervista al canale del suo paese Match Tv, Mazepin ha detto: "Il fatto che i russi siano valutati in modo diverso non è una sorpresa. Sono cresciuto in Russia e voglio restare qui. Sono pronto ad accettare questo atteggiamento di continue critiche nei miei confronti, fa parte del gioco, se vuoi correre devi affrontare tutto ciò. Credo che ci siano pochi piloti in Russia che come me hanno riscosso tanto odio o clamore. Fa parte del nostro sport, ma non mi interessa cosa accade fuori dalla pista, io vivo per questo, ma non sono a casa mia e devo giocare seguendo alcune regole”.

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Impegno per la Russia

Parlando dei piloti russi arrivati prima di lui (Petrov, Kvayt e Sirotkin), il pilota Haas ha commentato: "Erano tutti ottimi piloti, ci sono rimasto male quando ho letto cose sgradevoli su di loro. È prevedibile che i piloti russi siano valutati diversamente dagli altri, io proverò a combattere questo aspetto in maniera diversa. Sono arrivato in F1 non per fare la comparsa, desidero portare a casa risultati importanti e fare in modo che la Russia compaia sul palco insieme a Germania ed Inghilterra, le quali hanno una forte tradizione. Desidero cambiare questa situazione".

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