Il colombiano ha ricordato i suoi duelli con i fratelli Schumacher, con Ralf suo compagno di squadra ma soprattutto con il sette volte iridato
Juan Pablo Montoya per Michael Schumacher ha sempre avuto un chiodo fisso, e non ha mai fatto niente per nasconderlo. Per il semplice motivo che Schumi era il migliore in pista e lui, "Juancho", se voleva vincere doveva per forza di cosa battere il migliore.
In un'intervista rilasciata a The Race, il colombiano, 7 GP vinti in carriera insieme a due 500 Miglia di Indianapolis, ha ricordato i suoi duelli con Michael e del confronto interno alla Williams con suo fratello Ralf: "Quando ho debuttato in Formula 1, Ralf era molto veloce e mi ha reso la vita molto complicata. Ma sono diventato un pilota migliore anche grazie a lui, perché mi sono dovuto spingere oltre i miei limiti più di quanto avessi mai fatto prima. Ho raggiunto un altro livello ed è stato magnifico".
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Ralf era un compagno di squadra, Michael invece era il riferimento: "Era il pilota che più di ogni altro volevo battere, se riuscivo a dargli una delusione mi sentivo bene. Per tutti era considerato come qualcosa di irraggiungibile, c'era una sorta di timore reverenziale nei suoi confronti. Anche io lo rispettavo, ma non lo temevo".
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