Mick Schumacher: "Sono pronto per la F1. Il 2020 il mio anno migliore"

Mick Schumacher: "Sono pronto per la F1. Il 2020 il mio anno migliore"© Ferrari

Per Mick c'è Haas ad attenderlo e un'avventura in Formula 1 da costruire. Nel guardare al 2020, Schumacher racconta del supporto avuto da FDA: per risultati, i migliori 12 mesi della sua carriera

29.01.2021 ( Aggiornata il 29.01.2021 16:44 )

Prossima fermata, Bahrain. Mick Schumacher ha concluso una due giorni di attività in pista a Fiorano spezzata in due sessioni, tra gli impegni di Carlos Sainz e quelli di Callum Ilott. Venerdì mattina ha girato per altri 50 passaggi, da sommare ai chilometri, altrettanti, fatti giovedì.

In Bahrain troverà una Haas con la quale affrontare un 2021 di formazione (leggi gli orari di partenza dei GP ufficializzati e l'accociamento delle libere), tra le difficoltà di una squadra di seconda fascia che proverà a battagliare nelle retrovie di metà schieramento. Una buona palestra, al di là delle ambizioni assolute di risultato.

Schumacher che ha ripercorso i 12 mesi alle spalle, consapevole di una posizione privilegiata, quella dei piloti, che quasi “crea disagio” al tedesco, leggendo le parole di un’intervista a Ferrari Racing Activities.

“La gente che lavora nelle corse tende a vivere nel futuro e a non guardare mai indietro: lo stesso vale per me. È un fatto di mentalità, perché in un ambiente così competitivo si cerca sempre di pensare a cosa si può ottenere in più e a come fare meglio. Forse però in questo caso si può fare un’eccezione e non soltanto per ragioni personali. La pandemia ha toccato profondamente la vita di ognuno di noi e ha creato a tante persone dei problemi molto seri.

Per questo qualche volta mi sembra quasi ingiusto essere felice per quello che il 2020 mi ha dato perché, ad essere onesti, è stato il miglior anno nella mia vita sportiva, quello in cui il sogno che avevo sin da bambino è diventato realtà. Ora posso dire di essere pronto per la Formula 1”, racconta Mick.

F2, l'inizio da dimenticare poi la costanza

La conquista del titolo di Formula 2 e le prestazioni mostrate nella categoria hanno aiutato il percorso in FDA, portandolo a sfociare nell’opportunità di correre, da titolare, in Haas quest’anno. Stagione di Formula 2 sulla quale racconta: Il via del campionato è stato terribile per me: ho fatto due volte lo stesso errore (in Austria; ndr), con il risultato di raccogliere pochissimi punti nelle prime due tappe.

Non c’ stato nessun momento decisivo in particolare. La realtà è che dopo quel brutto inizio non ci siamo persi d’animo perché sapevamo di aver lavorato bene con Prema, la mia squadra: non abbiamo mai perso la fiducia di poter vincere e così è stato. Siamo rimasti concentrati e uniti, lavorando duramente per recuperare, passo dopo passo. Impegno, fiducia in noi stessi, lavoro di squadra e divertimento: questi gli elementi che ci hanno permesso di risalire la classifica e, alla fine, di vincere il titolo, grazie soprattutto alla costanza di risultati”.

Mick Schumacher, Ferrari SF71H e Fiorano un'ottima palestra per il 2021

Promozione in F1 decisa con largo anticipo

Già Guenther Steiner ha ricostruito i tempi della scelta di un giovane pilota della FDA da portare in Haas, indicando nell’estate del 2020 la direzione presa dal team principal e Gene Haas. Chi, della palestra Ferrari Driver Academy, sarebbe finito in Haas è stata una decisione rimessa alla Ferrari. Sulla quale Schumacher aggiunge: “È stato importante vedere che l’approccio e i risultati che abbiamo avuto siano stati così ricompensati e posso soltanto ringraziare la Ferrari Driver Academy per avermi dimostrato fiducia, tanto da prendere questa decisione prima ancora che si arrivasse alle fasi decisive del campionato. Per me è stato importante poter avere il supporto della FDA, poter guidare delle vetture di Formula 1, parlare con persone di grandissima esperienza o, semplicemente, sentirmi come in una famiglia”.

La vittoria in F2 il momento più intenso

Prospettive di Formula 1 che non hanno distratto dall’obiettivo ultimo del campionato: vincere in Formula 2: Anche se sapevo che avrei corso in Formula 1, volevo assolutamente conquistare il titolo: è normale, no? Se corri, vuoi vincere. Non ho mai perso la fiducia di poterci riuscire.

Anche se le ultime gare non sono andate come avremmo voluto, desideravo con tutte le mie forze essere campione: per me e per la squadra. Quando ho tagliato il traguardo dell’ultima gara, in tutta sincerità non ero del tutto certo che ce l’avevamo fatta e una parte di me non osava festeggiare: probabilmente sono stati i momenti più intensi della mia carriera, tanto che, quando sono arrivato al parco chiuso e ho visto la mia squadra gioire, ho avuto bisogno di qualche momento per realizzare cosa fosse successo”.


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