Calendario F1, Brown e la necessità di una rotazione tra GP

Calendario F1, Brown e la necessità di una rotazione tra GP© Getty Images

L'a.d. di McLaren Racing offre una visione sul futuro del calendario per bilanciare espansione e ricavi della Formula 1 con la sostenibilità dei GP per gli organizzatori e le squadre: 20 gare a stagione è l'equilibrio ideale

F.P.

11.02.2021 ( Aggiornata il 11.02.2021 08:56 )

Si attendono importanti decisioni dalla riunione odierna della Commissione F1, chiamata a discutere del congelamento dei motori dal 2022, “prendere nota” della presenza in calendario del GP del Portogallo e, soprattutto, pronunciarsi sull’idea di introdurre tre gare sprint al sabato in altrettanti eventi in programma quest’anno.

La riorganizzazione dell’offerta della F1 ai promoter e, quindi, al pubblico, passa da aspetti in conflitto: più gare vuol dire generare maggiori introiti, da dividere tra le squadre. Più gare, però, costringono i team a ritmi che già sono ritenuti insostenibili con un calendario su 23 GP qual è il programma per questo 2021. È necessario trovare un equilibrio, che realizzi l’espansione globale della Formula 1 oltre quanto già accade, assicuri la sostenibilità finanziaria dell’organizzazione dei GP e quella logistica dei team.

Alternanza tra GP diversa dal passato

Non è un mistero che si guardi al ritorno della formula dei Gran Premi a rotazione, in un’alternanza tra circuiti che nel passato è stata perlopiù concepita quale organizzazione di un GP “nazionale” tra sedi differenti. Hockenheim e il Nurburgring per il GP di Germania, l’esempio lampante.

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In prospettiva, l’alternanza potrebbe assumere forme diverse, con Zak Brown a immaginare una formula che potremmo riassumere in ‘gare premium’ e ‘gare evento o di ‘espansione’. Intervistato da motorsport.com, Brown spiega come “nella nostra visione ideale ci sono 20 GP ogni anno. Possono esserci 25 mercati, 15 dei quali sono appuntamenti fissi perché esiste una realtà commerciale di questo sport. È necessario bilanciare tutti i molteplici interessi ed è necessario portare lo sport a sommare eventi.

Mi piacerebbe vedere un giorno la presenza in 25 mercati con 15 gran premi fondamentali e altre 10 gare, queste con un’alternanza 5 un anno e 5 l’anno successivo”.

Bilanciare storia, ricchi premi ed espansione

I Gran Premi storici, in aggiunta a quelli consolidati e dai ricchissimi contratti per diritti pagati alla F1, nonché le gare che possono vantare su presenze di pubblico regolarmente su elevati volumi, va da sé immaginarle quali presenze stabili in campionato.

Quanto al parco di eventi a rotazione, “in alcuni di questi casi si potrebbero avere sedi maggiormente sostenibili perché le persone direbbero: guarda c’è il GP ed è solo ogni due anni, non voglio perdermelo il prossimo anno.

Sappiamo che alcuni GP, nel tempo, calano di interesse, così se non li rendessimo un appuntamento annuale ma ogni due anni, potrebbero essercene alcuni più sostenibili perché non andrebbero a esaurirsi”.


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