Russell, l'aiuto dello psicologo per migliorare ancora

Russell, l'aiuto dello psicologo per migliorare ancora© Getty Images

Il pilota della Williams ha raccontato di aver tratto molti benefici dalla consulenza psicologica, spiegando di aver lavorato sulla mente per superare i momenti difficili

09.04.2021 ( Aggiornata il 09.04.2021 17:12 )

Per quanto nel paddock le sue capacità di guida non siano in discussione, non è stato un 2020 facile per George Russell. Il talento di casa Mercedes momentaneamente "parcheggiato" alla Williams, nella scorsa stagione ha dovuto ingoiare bocconi amari, come Mugello e Sakhir-2, ritrovandosi a dover gestire la frustrazione di non poter esprimere fino in fondo il suo talento.

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La psicologia non è una debolezza

Alla testata britannica i, Russell ha raccontato come per migliorare sia ricorso ad uno psicologo: "Penso che la salute mentale sia incredibilmente importante. In tanti vedono la psicologia come una debolezza, ma non è assolutamente vero. La tua mente è lo strumento più potente nel tuo corpo. E' una cosa normale, se hai mal di denti vai da un dentista, se qualcosa non va a livello psicologico, allora devi parlarne con dei professionisti e loro ti aiuteranno, che sia a livello di affari o a livello personale. Se vuoi raggiungere il tuo massimo potenziale, devi essere nel giusto stato d'animo. Da questo punto di vista mi sento sempre più forte, ho avuto momenti difficili e ne ho parlato con la persona giusta. Ovviamente parlare con la tua famiglia ed i tuoi amici va bene ed è giusto, ma ottenere una consulenza professionale è stato davvero importante. Ciò mi ha permesso di tornare più forte, più in forma, più sano che mai e sarò in grado di dare il massimo".

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L'insegnamento del Bahrain

Poi George ha proseguito: "Non sono mai stato una di quelle persone che pensavano che la salute mentale non fosse importante. Avere quel consiglio professionale è stato fantastico, è stato molto utile per me. Se voglio vincere gare e campionati, non posso lasciarmi abbattere dai momenti difficili. A Sakhir con la Mercedes mi sono qualificato secondo, e nonostante non fossi mai andato oltre il 12° posto ricordo che ero deluso. Quell'esperienza mi ha insegnato che lottare per i campionati e le vittorie in futuro sarà mentalmente molto più difficile di quello che ho dovuto sopportare finora correndo in fondo alla griglia negli ultimi due anni. E' stata una benedizione sotto mentite spoglie, penso che a lungo termine, tra 10 o 15 anni, mi guarderò indietro e dirò che non rimpiangere nulla".

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