Pirelli, debutto stagionale per le C5 a Monaco

Pirelli, debutto stagionale per le C5 a Monaco© Pirelli

La mescola più morbida della gamma è alla prima uscita stagionale e Montecarlo presenta le sfide di sempre: minima aderenza dall'asfalto, gommatura continua anche in gara e una strategia su una sola sosta e massima flessibilità tra i due stint

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Fabiano Polimeni

17.05.2021 ( Aggiornata il 17.05.2021 17:22 )

Il tema gomme, a Montecarlo (ecco gli orari del week end), è molto semplice: sfruttare al meglio la mescola morbida al sabato, riuscire a prepararla nei giri di lancio per esprimere il massimo del grip su una pista breve e con caratteristiche uniche. Un asfalto per nulla abrasivo e con il livello più basso di aderenza di tutto il calendario, così come minimo è lo stress sulle gomme e le forze laterali alle quali sono soggette. 

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Iniziare a conoscere la mescola soft C5, al primo impiego stagionale, sin dal giovedì è importante per costruire quel limite che porterà in qualifica, fase centrale del week end.

Strategia unica

In gara è problematico giocare sul numero di soste. La strategia obbligata prevede una sola sosta e con un'ampissima finestra per spezzare i due stint. Basti pensare che Hamilton nel 2019 passo da gomma morbida e media già al giro 11 dei 78 in programma. Quel che conta è effettuare il pit-stop con la giusta finestra di rientro in pista, il più distanti possibile dal traffico per non perdere tempo ed eventualmente la posizione.

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Pirelli prescrive valori su pressioni minime di gonfiaggio e camber massimo anch'essi unici, considerati i 4 gradi di camber negativo ammessi sulle ruote anteriori e una pressione relativamente bassa, con 17,5 psi sull'anteriore e 17 psi al posteriore.

Aderenza meccanica fondamentale

La pista è soggetta a una continua evoluzione dell'aderenza, ancora in gara, considerata la giornata del venerdì senza attività in pista e con valori di gommatura che tendono a pulirsi in vista del sabato.

"Monaco è unico e la sua assenza in calendario dal 2019 non fa che sottolinearne le peculiarità, e questo ci rende ancora più felici di tornare a correre su questo circuito. Il grip meccanico è la chiave del successo così come le qualifiche e la strategia vista la ben nota difficoltà nei sorpassi", commenta Mario Isola. 

"Questo rende ancora più importante il mantenimento della posizione in pista, con i piloti che in qualifica sono chiamati a tirare fuori il massimo dai pneumatici in mescola morbida C5. La strategia tende ad essere reattiva perché le squadre effettuano le loro soste nel momento che dà loro il massimo vantaggio in pista, grazie anche ad un'ampia finestra di pit stop dovuta ai bassissimi livelli di usura e degrado dei pneumatici".


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