Pressione gomme, Pirelli: cedimenti per valori inferiori ma squadre entro il regole

Pressione gomme, Pirelli: cedimenti per valori inferiori ma squadre entro il regole© Pirelli

Mario Isola ha spiegato come sia stato possibile quanto successo a Baku pur operando i team nel rispetto del regolamento. Dal 2022 un sensore unico di monitoraggio della pressione "in pista" definirà eventuali condotte illegali

F.P.

18.06.2021 ( Aggiornata il 18.06.2021 10:00 )

"È la Formula 1, bellezza". La ricerca della prestazione al di sopra di tutto, esplorando le pieghe del regolamento e provando a interpretare al meglio le norme. Avviene per l'aerodinamica, sulla power unit, intorno alle sospensioni e, ovviamente, relativamente alla prestazione delle gomme. Cruciali. 

Il week end del Paul Ricard si apre con gli approfondimenti della Pirelli in merito ai cedimenti registrati a Baku e sulla scia dei riscontri forniti martedì. Non c'è stato alcun detrito, come inizialmente si immaginava, a causare la rottura della gomma posteriore sinistra sulla macchina di Stroll e Verstappen. Pirelli ha approfondito la tipologia di cedimento, un taglio sull'intera circonferenza della spalla interna del pneumatico, spiegando l'origine di tale condizione: "Quanto successo a Baku è relativo alle condizioni di utilizzo previste, diverse rispetto alle reali condizioni di utilizzo, questo ha causato i cedimenti. 

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Quando hai molta energia riversata sulle gomme, con la pressione più bassa rispetto alle previsioni, il risultato è che sul fianco della gomma si hanno quelle che chiamiamo onde stazionarie e pongono molta energia sulla spalla della gomma. A un certo punto la gomma cede ed è quello che è accaduto, il motivo per cui si è verificata la situazione di Baku", ha spiegato Mario Isola. Il fenomeno delle onde stazionarie sul pneumatico molti ricorderanno come sia stato richiamato diversi anni fa anche per il cedimento sofferto da Vettel nel GP del Belgio del 2015, allora in tutt'altro scenario, successivamente al quale vennero emesse le raccomandazioni sulla durata massima di uno stint per ciascuna tipologia di mescole.

I nuovi controlli sulle pressioni delle gomme

Il punto centrale, oggi, è l'effettivo valore di pressione minima di gonfiaggio delle gomme al quale i team operano una volta in pista le monoposto. In assenza di uno strumento unico, omologato, che consenta di osservare in modo affidabile i valori di pressione con la monoposto in pista, le prescrizioni e verifiche introdotte dal GP di Francia prevedono il controllo della pressione a campione sui set di gomme utilizzati nelle libere e in qualifica, in aggiunta, su tutti i treni usati in gara. Verifiche sulle pressioni a freddo e dopo un successivo riscaldamento. Con i diagrammi di temperatura e pressione definiti da Pirelli si potrà definire se l'esercizio della gomma "in pista" è stato o meno corretto.

Altro intervento, l'aumento della pressione minima di gonfiaggio sulle gomme anteriori, per il GP di Francia fissata inizialmente a 19,5 psi e corretta giovedì a 21,5 psi, valori riferiti al controllo prima che la macchina esca dai box.

Il regolamento e la prassi

In questo quadro, Mario Isola ha approfondito il punto della questione, anzitutto regolamentare.Riferendosi a quanto successo a Baku, "in questo caso non abbiamo centrato le condizioni di utilizzo non perché le squadre stessero facendo qualcosa contro i regolamenti ma perché cercavano, come al solito, la prestazione e questo ha creato uno scenario diverso da quello atteso. Non abbiamo detto nel comunicato che i team abbiano fatto qualcosa non ammesso dai regolamenti.

Se nel regolamento non è scritto che c'è una pressione da rispettare con la macchina in pista, non posso dire che abbiano fatto qualcosa contro il regolamento nel loro tentativo di ricercare più prestazione.

Se rispettano la pressione di partenza, sono aderenti al regolamento. Se dovesse capitare la stessa cosa il prossimo anno, quando imporremo una pressione di utilizzo in pista, attraverso un sensore standard, allora saranno contro il regolamento, ma non è il caso quest'anno".

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Come muoversi nel rispetto formale del regolamento, avvantaggiandosi di condizioni migliori (maggior aderenza, su tutte, da pneumatici gonfiati su valori inferiori delle prescrizioni).

Hamilton: raramente pressioni nei limiti

Per Hamilton, l'operato della Pirelli non è il punto centrale dei fatti di Baku. Piuttosto, "il più delle volte le macchine non girano alle pressioni che vengono richieste. Non abbiamo avuto problemi con le nostre gomme e penso che quest'anno abbiano fatto un ottimo lavoro, sono gomme più solide che in passato e, nel caso specifico, non credo che sia Pirelli in errore".

Per altri, scostamenti minimi dalle pressioni di esercizio rispetto a quanto previsto da Pirelli, non avrebbero dovuto portare agli eventi visti con Stroll e Verstappen.


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