Ecco a voi le pagelle interperiodali del mondiale di Formula 1, con le valutazioni pilota per pilota

F1 2021, le pagelle di metà stagione: i piloti

<p>Pausa estiva, tempo di bilanci interperiodali sotto l'ombrellone. Ecco qui le valutazioni dei piloti, squadra per squadra, dall'ultima classificata fino alla prima della classe, in rigoroso ordine di classifica Costruttori.</p>
<p><span style="text-decoration: underline;"><em><strong>Scorri le schede per scoprire i voti di ciascun pilota</strong></em></span></p>
<h2>La classifica Piloti</h2>
<p><strong></strong></p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Haas</h2>
<p></p>
<p><strong>Mick Schumacher: 6</strong></p>
<p>Con questa Haas ha poco da inventarsi, tocca mangiare pane duro ogni domenica con due soli obiettivi concreti, fare più chilometri possibili e battere Mazepin. Con Nikita c'è stata pure qualche ruotata, colpa di una situazione che non fa mai piacere ad un pilota, neanche ad un debuttante. Ha surclassato il russo in qualifica (9-0, mancano all'appello Monaco e Budapest dove Mick ha sbattuto nelle FP3 senza riuscire a ripartire) e solitamente è più veloce in gara. Poco altro da aggiungere, ci sarà tempo per giudizi più approfonditi. Serve, però, qualche errore in meno.</p>
<p><strong>Nikita Mazepin: 5</strong></p>
<p>Si dirà che alla fine, in termini di punteggio, è alla pari con Schumacher. Ed è assolutamente vero, ma c'è modo e modo di stare alla pari: lui in qualifica non è mai finito davanti, in gara è stato spesso dietro salvo qualche eccezione, ma soprattutto Mick non si è inimicato una buona fetta della griglia, oltre ad essersi girato molto meno, pur non essendo esente da qualche botta di troppo. Nikita pare avere una dose si aggressività che servirebbe incanalare nella giusta direzione per trovare prestazione e velocità. Per adesso non ci siamo, ma può farcela. Pure per lui la scusante di guidare la peggior macchina in griglia.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Alfa Romeo-Sauber</h2>
<p></p>
<p><strong>Kimi Raikkonen: 6</strong></p>
<p>In attesa di scoprire il suo futuro, parliamo del presente: Giovinazzi lo sta agevolmente battendo in qualifica, mentre in gara l'esperienza si fa sentire e Kimi riesce a stare più spesso davanti ad Antonio. Ma il succo della sua stagione è tutto nella sua frase di Silverstone: “Dobbiamo rendere la macchina più veloce, semplice! Dobbiamo svegliarci e fare qualcosa”. Un buon modo per fare il riassunto dell'annata della Sauber: lui e Antonio ci provano, ma la macchina, contrariamente alle sensazioni dei test, è quella che è, e non permette troppi sogni. Due punti in tutto.</p>
<p><strong>Antonio Giovinazzi: 6</strong></p>
<p>Molto più efficace di Kimi sul giro secco, troppe volte cala di rendimento in gara, perdendosi nel gruppo senza riuscire ad emergere. Cosa che, va detto, non è assolutamente facile con una C41 che può mettersi dietro al massimo Williams ed Haas, sebbene la situazione non sia difficile come nel 2020. Lui lotta e spera in un rinnovo che non è ancora arrivato, cercando di superare la frustrazione di aver raccolto un solo punto in tutta la stagione. Sedile caldo, farà di tutto per difenderlo.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Williams</h2>
<p></p>
<p><strong>Nicholas Latifi: 6</strong></p>
<p>Russell appartiene ad un altro pianeta per lui, che si è beccato un 11-0 nel confronto in qualifica per poi rimediare distacchi abissali in gara. Ma nella giornata delle occasioni, ha beffato il ben più quotato compagno di squadra, e gli è inaspettatamente davanti in classifica. Ha lasciato un segno in F1, riaprendosi una piccola opportunità di salvare il sedile: dalla sua parte ha una buona valigia e due anni di esperienza, che potrebbero fare la differenza nel caso la Williams scelga la strada della stabilità. Ma non è scontato.</p>
<p><strong>George Russell: 7,5</strong></p>
<p>Fa faville ad ogni qualifica, tirando fuori giri sensazionali. Si perde un po' di più in gara, ed è anche normale con una macchina che continua ad essere la penultima del lotto in termini di competitività. Ai punti ci è andato più volte vicino, ma dopo i rimpianti di Imola, Spielberg e Silverstone ecco finalmente Budapest. Per la Mercedes rappresenta più di un'idea, ha dell'incredibile il fatto che, a metà stagione, si ritrovi con meno punti di Latifi.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Aston Martin</h2>
<p></p>
<p><strong>Sebastian Vettel: 6,5</strong></p>
<p>Ha trovato un'Aston Martin meno competitiva del previsto, aspetto che unito a qualche difficoltà di adattamento ci ha consegnato un Vettel con vecchi vizi (vedi testacoda, quasi inspiegabile, di Silverstone) ma anche qualche lampo, come lo strepitoso podio di Baku e quello di Budapest, al momento cancellato dalla squalifica. Rispetto a Stroll ha avuto molti più alti e bassi, ed è probabilmente su questo che deve lavorare nella seconda parte stagione: non riesce a trovare continuità nelle prestazioni, un problema da risolvere. Senza l'Ungheria, infatti, fanno solamente tre arrivi a punti in 11 GP.</p>
<p><strong>Lance Stroll: 6</strong></p>
<p>Nel confronto interno è dietro (7-4 in qualifica, 30-18 il punteggio con 18 punti tolti a Seb per squalifica), ma non sta sfigurando. Seb ha concentrato tutto il suo bottino in soli tre piazzamenti in top 10, lui ha trovato meno risultati assoluti ma più costanza con sei ingressi in zona punti. Dal tedesco può imparare molto, il dispiacere è avere tra le mani una AMR21 che rispetto alla RP20 è molto meno competitiva per via del taglio sul fondo che la sua squadra ha saputo affrontare peggio di altri. Pilota che sta maturando ma con battute a vuoto inspiegabili, vedi Budapest.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>AlphaTauri</h2>
<p></p>
<p><strong>Pierre Gasly: 7,5</strong></p>
<p>Certamente uno dei migliori dell'anno, per costanza e rendimento. Poche giornate negative (Sakhir, Spielberg-1 ma non per colpa sua, Silverstone) e tante giornate di sole, una su tutte lo strepitoso 3° posto a Baku. La AT02 è un passo avanti rispetto alla monoposto 2020, una macchina che ha digerito molto bene il passaggio ad un fondo ridotto, ma in generale lui ci sta mettendo spesso del suo portando a casa tanti buoni piazzamenti. Ed è merito suo se la squadra sta sognando il 5° posto tra i Costruttori.</p>
<p><strong>Yuki Tsunoda: 5</strong></p>
<p>Un lampo in Bahrain, poi quasi più niente salvo saltuarie apparizioni in top 10. Il bilancio fin qui è negativo, non tanto per i punti (pochi, 18 contri i 50 di Gasly) quanto piuttosto per la sequenza di errori che ha commesso in questa prima parte di mondiale 2021. Qualche passaggio a vuoto era da mettere in conto, Budapest può aver rappresentato una boccata d'ossigeno. C'è una velocità istintiva da indirizzare ed un talento grezzo da raffinare, con calma, pazienza e tempo: le prime due dipendono da lui, la terza da Helmut Marko. E non è una rassicurazione. </p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Alpine</h2>
<p></p>
<p><strong>Esteban Ocon: 7</strong></p>
<p>Era partito bene, ma a poco a poco Nando gli aveva preso le misure e lui si era perso, infilando una serie nera di quattro gare da insufficienza grave. Poi il cambio telaio di Silverstone lo ha aiutato a ritrovarsi prima di una giornata da urlo in Ungheria, che rappresenta una possibile svolta della sua stagione. Confrontarsi con Ricciardo prima ed Alonso poi non sarebbe facile per nessuno, ma intanto ha retto portando a casa un successo storico per l'Alpine.</p>
<p><strong>Fernando Alonso: 7</strong></p>
<p>Tra ruggine e servosterzo a lui poco congeniale, ci ha messo qualche gara ad ingranare. Poi, quando il team gli ha fatto avere ciò che chiedeva per “sentire” meglio l'avantreno della A521, ha fatto rivedere il buon vecchio Alonso. Strepitosa la difesa su Lewis, ottima la costanza che mostra sempre in gara: chissà che avrebbe dato per ritrovarsi al posto di Ocon all'Hungaroring.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>McLaren</h2>
<p></p>
<p><strong>Lando Norris: 9</strong></p>
<p>A livello di pura guida, è stato efficace quanto Verstappen ed ha sbagliato meno di Hamilton, regolando in casa un cliente scomodo come Ricciardo. Fin qui è stato praticamente impeccabile, con tre podi che hanno deliziato la stagione della McLaren, facendo la differenza nella corsa per il podio nel Costruttori. Nelle precedenti due stagioni non è stato in grado di garantire una continuità nelle prestazioni, è questa la sfida per la seconda parte del 2021: rimanere a questo livello di rendimento.</p>
<p><strong>Daniel Ricciardo: 5,5</strong></p>
<p>Inutile girarci intorno, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Ha la scusante di una macchina che Lando conosce molto meglio di lui, però ha la colpa di stare impiegando un po' più del dovuto per prendere una confidenza totale con la MCL35M. La seconda parte del 2021 servirà soprattutto a questo, per arrivare al massimo del feeling con macchina e team e possibilmente artigliare qualche bel risultato oltre le aspettative.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Ferrari</h2>
<p></p>
<p><strong>Carlos Sainz jr: 7,5</strong></p>
<p>Ampiamente promosso nel suo primo “semestre” da ferrarista, con tante buone cose mostrate in pista. E' stato il pilota che più velocemente si è adattato alla nuova realtà tra quelli che hanno cambiato casacca e questo è un merito, così come quello di aver tutto sommato retto il confronto con Leclerc, per quanto il monegasco rappresenti ancora qualcosa spesso in grado di sfuggirgli, soprattutto sul giro secco. Sul passo gara invece c'è molta meno differenza, ed anche per questo merita un applauso. Più punti di Leclerc, sebbene Charles abbia qualcosa da rinfacciare alla sorte.</p>
<p><strong>Charles Leclerc: 8</strong></p>
<p>Dopo una stagione infernale con la SF1000 un'annata di purgatorio in attesa che sia l'ultima prima del paradiso. Lui in paradiso ha provato a mandarci i tifosi ferraristi, deliziandoli con le pole di Monaco e Baku e con un successo sfiorato in quel di Silverstone. Qualche errore lo ha commesso pure lui, di solito frutto di una classe che fatica a restare troppo a lungo imprigionata dentro una macchina che gli preclude sogni di gloria. A quasi due anni dall'ultimo successo, sogna una vittoria prima di riporre tutte le speranza nel 2022. Da Spa in poi chiede un pizzico di fortuna: tra Montecarlo e Budapest è come se avesse corso due gare in meno.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Red Bull</h2>
<p></p>
<p><strong>Max Verstappen: 9</strong></p>
<p>Baku, Silverstone e Budapest sono roba da far sanguinare gli occhi, perché in questi fine settimana si è visto scivolare fra le mani un bottino di punti che adesso farebbe molta differenza. A lui si può imputare ben poco, forse l'unica accusa è quella di essere stato troppo aggressivo nella difesa in Inghilterra: con il senno di poi, finire 2° e perdere solo qualche punto non sarebbe stato poi così male. Ma detto questo, ha dimostrato di saper essere micidiale: con questa Red Bull si trova a meraviglia, dopo tanti anni a cercare sempre l'occasione è la prima volta che ha un'opportunità per il mondiale.</p>
<p><strong>Sergio Perez: 6,5</strong></p>
<p>Ha vinto in Azerbaijan ed ha convinto in generale, anche se dopo Baku sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più. Ha commesso qualche errore di troppo, come ad Imola, Spielberg-2 e soprattutto Silverstone, ma sta convincendo Marko ed Horner ad offrirgli il sedile per almeno un altro anno ancora. Considerando che deve confrontarsi con uno come Verstappen, in una squadra Verstappen-centrica e su una macchina che non conosceva affatto, lo merita.</p>
<div style="page-break-after: always"><span style="display: none;"> </span></div>
<h2>Mercedes</h2>
<p></p>
<p><strong>Lewis Hamilton: 8,5</strong></p>
<p>Qualche sbavatura insolita (Imola e Baku) per quello che da anni è il primo della classe, segno che qualche pressione l'ha avvertita pure lui, abituato da almeno due anni a dominare in solitario. La sfida però pare averlo acceso anziché impaurito, e risolta la pratica rinnovo si è gettato a capofitto nella corsa all'ottavo alloro iridato: tra Silverstone e Budapest ha dato una sterzata al mondiale, la Mercedes con l'ultimo pacchetto di aggiornamento pare essere tornata davanti e questo rappresenta una grande notizia.</p>
<p><strong>Valtteri Bottas: 5,5</strong></p>
<p>Una stagione piuttosto complicata, al pari del 2018. Ma se allora era riuscito a strappare il rinnovo, stavolta probabilmente non sarà così per via di un Russell in più tra le opzioni Mercedes. Una pole e cinque podi, non il massimo ma comunque sta lottando per essere quantomeno la miglior guida numero due nel confronto con Perez. Se e quando arriverà l'ufficialità del suo addio, il difficile sarà mantenere alto il livello di motivazione: già nelle prime gare la grinta è parsa sbiadita, contro la Red Bull la Mercedes ha bisogno di qualcosa in più.</p>

<p>Ecco a voi le pagelle interperiodali del mondiale di Formula 1, con le valutazioni pilota per pilota</p>