Hamilton: "Conosco Max, resto concentrato su me stesso"

Hamilton: "Conosco Max, resto concentrato su me stesso"© Getty Images

Il GP del Belgio apre la seconda metà di campionato e nella lotta al titolo Lewis è determinato a focalizzarsi su se stesso piuttosto che contare sulla "conoscenza" dei punti deboli e di forza di Verstappen. Il simulatore? "Utile per stare addosso agli ingegneri"

Fabiano Polimeni

27.08.2021 ( Aggiornata il 27.08.2021 09:46 )

Era la scorsa primavera, il GP di Spagna appena vinto con una gara spesa a lungo in marcatura su Verstappen, quando Hamilton raccontava l'utilità di quella gara: "Ho imparato molto". Soprattutto il riferimento all'ala posteriore flessibile.

GP del Belgio pronto a muovere i primi atti, libere del venerdì (qui gli orari della tre giorni) e un week end che sarà ancora di sfida diretta tra Lewis e Max. Di Verstappen, Hamilton ha scoperto in più occasioni le maniere decise nella lotta corpo a corpo, dote assoluta di Max. Ha misurato in più occasioni l'avversario eppure sposta la prospettiva su se stesso nel pensare alla seconda metà di stagione e al campionato.

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"Tutto è molto vago non ricordo davvero tutto della prima metà, è stato molto molto difficile per noi. Le cose che ricordo, per noi come team, sono state le difficoltà e la pressione tra le sessioni per trovare l'assetto giusto, a operare correttamente per fare passi avanti e non indietro. 

Quanto a capire il pilota contro il quale stai correndo, è stato un processo interessante e penso di capire e conoscere molto bene il pilota contro cui sto correndo.

La cosa più importante però è che provo a correre contro me stesso, provando a migliorarmi ed è davvero questo il mio focus", racconta Lewis. 

Il simulatore per guidare gli ingegneri

Un mondiale  sfidante come mai prima per Hamilton, che ha richiesto un approccio in parte diverso, specialmente su alcuni noti non-gradimenti: test, sessioni al simulatore. È tornato al lavoro a Brackley, prima di questo week end di Spa, per girare al simulatore, un'attività radicalmente intensificata rispetto alle abitudini degli anni scorsi. "Spero di no, che non sia così il nuovo Lewis, spero di non tornarci la prossima settimana al simulatore.

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Ho guidato al simulatore dall'ultima gara, al ritorno dalla pausa estiva e per rinnovare le sensazioni: è interessante capire e vedere dove siamo, voglio stare addosso agli ingegneri, guidarli in una a direzione che potrebbe essere diversa nel week end di gara".

Meno tempo in pista, difficoltà extra

Un lavoro che diventa integrazione di quello in pista, soprattutto alla luce di sessioni di prove libere accorciate, quindi con minor tempo per lavorare alle modifiche d'assetto e la necessità di portare più rapidamente la monoposto nelle condizioni ottimali verso qualifica e gara. 

"Quest'anno è tutto più difficile con le sessioni accorciate, per trovare la direzione verso la quale orientare le modifiche alla macchina. Non ho idea se qui imboccheremo immediatamente la giusta via, si tratta di affrontare tutto il programma del venerdì, fare i giri che vorranno gli ingegneri, lavorare alle modifiche d'assetto. C'è un'enormità di lavoro che viene fatta per arrivare nella posizione dove vogliamo essere".


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