GP Italia: i 5 punti chiave del fine settimana a Monza

GP Italia: i 5 punti chiave del fine settimana a Monza

Giornata di resurrezione per Ricciardo e per la McLaren, che pongono fine ai rispettivi digiuni con una domenica trionfale, mentre la Ferrari fa quel che può con Mercedes e Red Bull a dividersi i rimpianti; in tutto questo, un grazie particolare all'Halo

13.09.2021 11:56

Io non mollo, molli tu?

L'Halo si meritava la copertina, almeno per quanto riguarda il macro-tema della domenica monzese: quello dell'incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Un botto che fa discutere, divide, scalda gli animi. E che fa passare in secondo piano tutta la tecnica ed il confronto prestazionale tre le due vetture che si giocano il titolo: questo è un mondiale di uomini, di due piloti che ora come ora non se la sentono di lasciare un centimetro di spazio al rivale. Uomini non solo in pista ma anche ai box, perché in entrambe le compagini ci sono stati errori durante la sosta: e senza uno di questi errori, non importa di chi, Lewis e Max non si sarebbero mai trovati ingaggiati alla Prima Variante. Max si era fermato per non perdere troppo terreno da Ricciardo, Lewis invece, nonostante avesse la dura, era andato ai box nella speranza di approfittare della sosta lunghissima (11”1) dell'olandese della Red Bull, e finire davanti al 33 in quel momento era quello che contava. Scelta logica da parte della Mercedes, ma non vincente con il senno di poi: perché il pit-stop è stato più lungo del previsto (4"2) e di conseguenza Verstappen ha avuto la sua occasione per mettere una pezza laddove la sua squadra aveva sbagliato. Max è arrivato a gomme già in temperatura e nella traiettoria più gommata, affondando il colpo; Hamilton ha fatto di tutto per portarlo all'esterno, Max non ne ha voluto sapere di mollare e nella controcurva è successo il patatrac. I commissari hanno punito Max, con la motivazione che avendo affondato il colpo tardi, non aveva diritto di traiettoria e quindi aveva l'obbligo, tra i due, di alzare il piede. Da un punto di vista sportivo, questo può creare un precedente pericoloso, inducendo chi prova un attacco in ritardo a pensarci due volte. I giudici hanno sottolineato che Lewis avesse spazio alla sua destra, ma che le colpe non sono sue proprio per quanto detto sopra riguardo all'olandese. La penalizzazione ha un po' rovinato quello che era, e resta, un momento ad alta tensione. La sensazione è che in quel 26° giro non ci fossero classifiche e calcoli, solo il più spinto desiderio di vincere il ruota a ruota con il rivale, il rivendicare una supremazia che nessuno dei due è disposto a concedere. Alzo io no alzi tu, solo che se lo pensano entrambi poi si rischia l'incidente. “Per fare la cura serve la collaborazione di entrambi”, ha tuonato Max, mentre Lewis dal canto suo si riteneva completamente non responabile per l'accaduto. Fatto sta che siamo al secondo incidente in due mesi, e per quanto siamo ormai a metà settembre, la temperatura è anche più alta rispetto a luglio.

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