Prost contro la griglia invertita: "Se ci sarà, lascerò la F1"

Prost contro la griglia invertita: "Se ci sarà, lascerò la F1"© Getty Images

Il quattro volte campione del mondo ha spiegato senza mezzi termini che abbandonerebbe il Circus nel caso passasse l'idea della griglia invertita, invocando un ritorno alla scarsa affidabilità delle vetture

20.09.2021 ( Aggiornata il 20.09.2021 11:30 )

Alain Prost, ex pilota, quattro volte campione del mondo ed oggi consigliere speciale per Alpine. Un ruolo che ha a cuore, ma che non esiterebbe a lasciare nel caso in cui, in Formula 1, venisse introdotta ufficialmente quella che al momento è solo un'idea, ovvero una griglia di partenza invertita per aumentare lo spettacolo.

Contro il DNA della F1

Il Professore ha spiegato di non apprezzare questo snaturamento della massima espressione dell'automobilismo: "Se c'è la possibilità sono felice di testare nuove cose, ma la F1 deve chiedersi perché sta facendo questi tipi di esperimenti e cosa vuole ottenere. La Formula 1 deve restare vicina alla sua tradizione, che significa tecnologia e apice dello sport automobilistico, e chi vince lo fa perché è il migliore. Questo è il DNA della F1. Io odio la griglia invertita, la odio davvero. Se venisse introdotta, penso che abbandonerei il Circus perché sarebbe la cosa peggiore possibile nei confronti del DNA di questo sport. Preferisco avere un lungo dominio di una squadra perché ha lavorato meglio e se lo è meritato piuttosto che vedere questa cosa della griglia invertita".

Macchine troppo affidabili

Prost ha poi spiegato che non è a favore nemmeno dei punti assegnati alla qualifica, che sarebbe un altro aspetto della griglia invertita: chi è più veloce parte dietro ma almeno porta a casa dei punti. Al riguardo, il francese ha detto: "Sono aperto alle idee altrui, ma da questo lato sono molto tradizionalista, non mi piacerebbe neanche dare punti semplicemente a chi è stato più veloce, sarebbe qualcosa di molto difficile da confrontare con quanto abbiamo avuto in passato; tutavia questo sarebbe un po' più meritocratico. Piuttosto, ricordo che ai miei tempi si finivano poche gare, l'affidabilità era scarsa. Oggi invece l'affidabilità è eccezionale, vanno a punti le stesse macchine ed alcune squadre finiscono senza neanche un punto. Forse si dovrebbe lavorare su questo".

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