F1 2021, guida al rush finale del campionato

F1 2021, guida al rush finale del campionato© Getty Images

Abbiamo scomposto la lotta iridata in vari elementi, elencando pregi e difetti dell'una e dell'altra compagine in battaglia, analizzando le ultime sei gare del campionato che decideranno la sfida tra Hamilton e Verstappen e tra Mercedes e Red Bull

20.10.2021 ( Aggiornata il 20.10.2021 13:15 )

Piloti: Max ha sbagliato meno, Lewis è più abituato

E' una sfida incandescente, un confronto duro sotto tutti i punti di vista tra due piloti che in comune hanno solo il mestiere. Tra i mattatori di questo mondiale, Lewis Hamilton e Max Verstappen, le differenze sono tante, a cominciare da quella anagrafica. Dodici anni la differenza, la stessa che c'era tra Fernando Alonso e Michael Schumacher. Entrambi dotati di una fama coltivata sin dalla più tenera età, entrambi spinti da una voglia assoluta di primeggiare: diverso il contesto, tra un ragazzino di colore malvisto ed un bambino che invece sembra sia stato programmato per vincere. Diverso l'atteggiamento davanti ai microfoni, diverso quello in pista, anche se con postille: Lewis a volte, come a Silverstone, ha giocato il tutto per tutto come il primo Max, il quale a sua volta, vedi Turchia (o Spagna o Portogallo, per tornare al principio), ha dimostrato di aver compreso che per vincere la guerra a volte serve accettare di perdere qualche battaglia. E poi, differente è la fase della loro carriera: Lewis ha una carriera folgorante alle spalle, e come quantità ha già passato da un pezzo il giro di boa; ma proprio questa superiore esperienza, soprattutto in fatto di lotte iridate vinte e perse, gli dà una sicurezza in più ed un'ansia in meno nell'affrontare l'ennesima sfida; Max al contrario ha l'esuberanza del giovincello, per la prima volta lotta per un titolo e gestire la pressione delle ultimissime gare, facciamo le ultime due o tre, sarà molto più difficile che gestire le ultime cinque o sei. Il ragazzo pare un robot, questo è vero, ma può sempre capitare a tutti un momento in cui tremano le ginocchia. Verstappen sin qui ha commesso meno errori di Hamilton, e proprio per questo, da un punto di vista strettamente legato al pilotaggio, può dargli fastidio avere solo sei punti di margine: gli si può rimproverare di non essere stato freddo a Silverstone, ma non ha colpe per lo scoppio di Baku o lo strike di Budapest. Hamilton invece ha sbagliato di più (ad Imola, ad esempio, o nell'intestardirsi a non rientrare prima ad Istanbul, o ancora nel grossolano dritto a Baku e il fine settimana nero di Monaco), ma in un certo modo ha saputo metterci una pezza. In ultima analisi, Hamilton è pronto per l'ottava corona, Max deve dimostrare di esserlo per la prima: ci sono pochi dubbi che sappia essere all'altezza.


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