Horner: "Vincere il mondiale sarebbe il risultato più grande di sempre"

Horner: "Vincere il mondiale sarebbe il risultato più grande di sempre"© Getty Images

Battere Mercedes, dopo una rincorsa lunga 7 anni, avrebbe un peso enorme, superiore anche ai titoli in serie vinti nell'era Vettel

Fabiano Polimeni

20.10.2021 ( Aggiornata il 20.10.2021 14:59 )

Impedire il coast-to-coast, impedire che Mercedes metta la firma su tutti i titoli iridati in palio al 2014 al 2021. Sporcare un percorso netto, prima che la Formula 1 intraprenda una nuova fase, una nuova era, con - si spera - nuovi equilibri, ha un peso specifico enorme per Red Bull.

C'è la fiducia di poter centrare l'obiettivo, merito di una monoposto di vertice, di un motore di vertice, di un Verstappen che - da vertice - lo è già da qualche anno. 

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Così, non stupiscono affatto le parole di Christian Horner al The Guardian: "Vincere il titolo sarebbe il nostro più grande risultato di sempre. Se guardiamo alla forza della Mercedes, al dominio che hanno prodotto, è chiaro come nessuno, per anni, li abbia mai avvicinati". Ci ha provato la Ferrari, con tutt'altro rapporto di forza tecnica, però. 

Anche un solo "game" può pesare

È la portata dell'impresa che conta, più che il numero assoluto, che resterebbe un parziale da cappotto per tutti: 7-1 nell'era turbo ibrida, considerando il mondiale Piloti. È il come si vince contrapposto al quanto si vince - dove pure Red Bull ha avuto la propria era, di dominio assoluto con Vettel -. 

"Nessuno li ha mai messi sotto questo tipo di pressione in questa fase della stagione, se ci riusciamo sarà una conquista enorme", sottolinea Horner.

Tutto vero, impossibile dire il contrario. In una visione ampia, però, va dato atto a Mercedes di aver risollevato un quadro iniziale che appariva di gran crisi, basti ricordare dove si trovavano con la W12 dopo i test in Bahrain. Lotta tra titani, per come, Red Bull e Mercedes, sono arrivati a contendere i campionati 2021.

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Wolff vive una condizione inedita

È una contrapposizione tra piloti, tra tecnici e, non di meno, tra due figure diversissime: Christian Horner e Toto Wolff. Momenti di massima tensione raggiunti quest'anno, su vicende tecniche e (molto) politiche. "E' arrivato con Mercedes nel 2013 e la struttura era già definita, Toto ha fatto un grandissimo lavoro nel gestire il team e mantenere il livello di prestazioni. Ovviamente, però, non ha mai vissuto null'altro che la vittoria. Adesso ha un tipo di pressione diversa, è difficile". 

Una sintesi degli anni passati a rincorrere Mercedes, per Horner: "E' stato frustrante. Quando ci siamo ritrovati nel 2014 eravamo due anni indietro rispetto a Mercedes e ci è voluto praticamente fino a quest'anno per arrivare a un punto in cui abbiamo una power unit in grado di tenere testa". 

Sette anni il cui epilogo verrà scritto in 6 gare.


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