GP Messico: il fine settimana in 5 punti

GP Messico: il fine settimana in 5 punti© Getty Images

Partenza magistrale di Verstappen che passa in testa con la complicità di Bottas, andando a vincere al termine di un fine settimana enigmatico per quanto riguarda le prestazioni; domenica non bella ma "utile" per la Ferrari, mentre Giovinazzi...

08.11.2021 13:02

Non è finita

I numeri iniziano ad essere da acqua alla gola. Hamilton a -19, squadra ancora davanti nel Costruttori ma per una sola lunghezza. Parlare di disfatta su una pista che sulla carta doveva essere la più sfavorevole tra le cinque che mancavano non è giusto, ma di sicuro è una mazzata che pesa nel morale per il modo in cui è arrivata. Perché dopo una prima fila imprevista che era diventata un'occasione insperata, il tutto si è risolto nel peggiore dei modi al via: ma di questo è bene parlare a parte. Piuttosto, resta un'impotenza della W12 alla domenica che non ha seguito quella che, nel Q3, si era rivelata non una supremazia ma comunque una sfida alla pari nel momento decisivo del sabato. Una situazione spiegabile con l'argomentazione del punto precedente, con le Frecce Nere che nei minuti decisivi del sabato hanno trovato le migliori condizioni possibili per la loro performance, piazzando un colpo che però, alla fine, non è servito. Nell'analisi delle prestazioni del sabato, quando al primato Mercedes ha dato comunque una mano una Red Bull sciupona, la W12 è stata superiore nel primo settore (ed è stato così per tutto il fine settimana), soffrendo sempre nel secondo e nel terzo; questo non è avvenuto in Q3, quando Bottas, con un giro magistrale (“il migliore della carriera”, ha detto lui), ha approfittato dell'instabilità al retrotreno della RB16B per guadagnare due decimi anche nel tratto centrale, per poi contenere i danni nel terzo settore, quando affrontando la zona dello stadio in maniera piuttosto aggressiva ha contenuto il ritardo in sette centesimi scarsi, non sufficienti a Verstappen per ricucire il distacco accumulato nei primi due terzi del tracciato. In gara questa supremazia non c'è più stata, con un Hamilton che ha dovuto metterci molto del suo per salvare la piazza d'onore: in questo senso le velocità di punta maggiori del primo settore hanno dato una mano, ma Lewis e la Mercedes non hanno mai avuto la macchina per contrastare la Red Bull. Dopo la safety car, Max è volato via ed al momento del pit-stop di Lewis il ritardo dell'inglese superava i 10”; ha concluso a 16”555, con Max in crociera negli ultimi passaggi. La brutta notizia è che ora arriva il Brasile, altra pista sulla quale i bibitari dovrebbero essere in vantaggio: non è finita, ma in casa Mercedes non si sguazza in un mare di positività.

Hamilton: "Max troppo forte"


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