GP Brasile, l'anteprima: Max per vincere e poi gestire, Mercedes permettendo

GP Brasile, l'anteprima: Max per vincere e poi gestire, Mercedes permettendo© LaPresse

In un fine settimana dalle tante variabili, a cominciare dalla Sprint Qualifying, Verstappen può andare all'assalto del decimo successo stagionale, un traguardo che poi gli consentirebbe di gestire negli ultimi tre GP; ma in Brasile ci si attende una Mercedes molto più in palla rispetto al Messico

11.11.2021 ( Aggiornata il 11.11.2021 12:53 )

C'era una volta in cui il Brasile era l'ultima gara del mondiale, ed era qui che si assegnavano i titoli. Quest'anno non succederà, ma non è detto che Interlagos non possa essere a suo modo decisiva. Il perché? E' presto detto: se Max vincesse mini-gara e GP, per Lewis Hamilton più che dura si farebbe durissima, con l'olandese che, con più punti di vantaggio ed una gara in meno da correre, potrebbe iniziare a fare il ragioniere. Ecco perché il GP del Brasile può essere un crocevia importante della stagione.

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Se Max vince, poi potrà gestire

Basta fare due conti: se Max vincesse la Sprint Qualifying del sabato con Lewis 2° e lo stesso ordine si riproponesse alla domenica, l'olandese si ritroverebbe con 27 punti di margine sul rivale (al netto del punto aggiuntivo del giro veloce, che come abbiamo visto in Messico si può conquistare o perdere con facilità a seconda dei casi). Questo significherebbe per Verstappen poter gestire nelle ultime tre gare: a quel punto a Lewis vincere gli ultimi tre GP, con tanto di giro veloce, potrebbe anche non bastare, se Max chiudesse sempre 2°. Hamilton si ritroverebbe in una situazione simile a quella degli ultimi 4 GP del 2016, l'unico anno dal 2014 ad oggi in cui a fine stagione non ha festeggiato il titolo: pur con un poker negli ultimi quattro appuntamenti, all'inglese non bastò per portare a casa l'alloro iridato, finito nelle mani di Nico Rosberg. D'accordo, ci siamo portati avanti ed abbiamo utilizzato molti condizionali, modo verbale che in questa stagione è servito a molto poco. Ma era per dare l'idea di cosa potrebbe significare (e dài col condizionale) il GP del Brasile e di come probabilmente verrà affrontato dai due rivali. Entrambi, forse, due conti li hanno fatti.

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Affinità ma anche grandi differenze con il Messico

Interlagos è un altro cavallo di ritorno della stagione 2021, pure lui al rientro dopo due anni di assenza insieme ad Austin e Città del Messico. Gare che hanno sorriso alla Red Bull di Max Verstappen, favorito d'obbligo anche a San Paolo, ma con una Mercedes sulla carta molto più vicina rispetto ad una settimana fa (senza dimenticare che nell'ultimo GP alla fine, la prima fila, se la sono prese le W12). I favori del pronostico la RB16B se li merita tutti, su un tracciato posto pure lui in altitudine: i 760 metri sul livello del mare niente hanno a che vedere con gli oltre 2200 di Città del Messico, ma si tratta comunque della pista più elevata del mondiale dopo quella messicana, di pochissimo più in altura rispetto a Spielberg in Austria. In Brasile la perdita di carico aerodinamico dovuta alla rarefazione dell'aria dovrebbe scendere sotto al 10% (si attestava sul 20% in Messico), un dato inferiore ma non trascurabile, così come non trascurabile sarà l'altitudine per il raffreddamento dei motori, che seppur in maniera molto inferiore incontreranno le stesse problematiche del Messico e dunque le stesse esigenze: il bisogno di trasferire parte dell'energia dell'MGU-H alle pale del turbocompressore e quello di avere un buon raffreddamento. Non sarà facile per le squadre ottimizzare l'assetto, sia per il tipo di pista che per l'organizzazione del fine settimana: per la terza ed ultima volta infatti avremo la Sprint Qualifying, per cui i team avranno solo una sessione di prove libere prima di deliberare gli assetti definitivi ed entrare in parco chiuso. Aspetto da non sottovalutare, che darà molto peso al lavoro in fabbrica (preparato nelle settimane precedenti dai piloti titolari, dato che nessuno ha fatto avanti e indietro tra Messico, Europa e Brasile, e migliorabile solo dai piloti di sviluppo al simulatore) e che potrebbe avere un peso specifico importante nell'arco del fine settimana, considerando quanto accaduto in Messico, dove sia Mercedes che Red Bull hanno lavorato molto fino alle FP3 e poco prima della qualifica.

Per quanto riguarda gli assetti, si studierà fino in fondo il giusto compromesso tra carico verticale e resistenza, perché non va dimenticato come sul tracciato paulista al curvone finale da fare tutto in pieno ed al rettilineo dopo la S do Senna faccia da contraltare una parte di circuito tortuosa e ricca di curve, dove bilanciamento, inserimento e trazione sono gli ingredienti per fare il tempo. Pista piuttosto completa dunque quella del Brasile, sulla quale sarà più difficile azzeccare il compromesso: in Messico, con la sua aria molto rarefatta, si cercava soprattutto il carico assoluto dal momento che poi non si era troppo penalizzati sul dritto per la scarsa resistenza dell'aria. Rispetto al circuito dedicato ai fratelli Rodriguez dunque Interlagos offre un ritorno alle esigenze di far coesistere carico e velocità sul dritto, e proprio per questo motivo si tornerà a parlare con più insistenza del posteriore che tende ad abbassarsi sulle Mercedes. Importantissimi saranno poi gli accorgimenti meccanici a livello di altezze da terra e sospensioni, che avranno un ruolo non trascurabile nelle ondulazioni del tracciato brasiliano.

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Occhio al formato

In Brasile assisteremo al ritorno del formato che prevede la qualifica sprint, e questo lo abbiamo già detto. Non abbiamo però menzionato le insidie che questa organizzazione del fine settimana nasconde. Non solo da un punto di vista sportivo, con un gara in più che significa incognite in più (partenze, incidenti e così via), ma soprattutto per gli orari, e di conseguenza le temperature, del fine settimana. Premesso che si correrà in condizioni di "fresco" (elemento che può andare incontro alla Mercedes, più in difficoltà con le alte temperature) e non di caldo, c'è da segnalare che per tutto il fine settimana non si girerà mai nell'identico orario in cui è previsto il via del GP (partenza alle 18 italiane, le 14 in Brasile). Questo rappresenterà una condizione di ulteriore variabilità, niente affatto da sottovalutare: basti vedere come nello spazio di pochi minuti siano cambiati i valori in Messico con qualche grado in più o in meno. Per le squadre dunque sarà fondamentale non solo raccogliere i dati ma anche interpretarli in funzione della gara: le FP2 del sabato, nelle quali si proverà il passo gara, sono in programma due ore prima rispetto all'orario di partenza. Essere certi del funzionamento delle gomme sarà una delle chiavi per far bene in Brasile, con la Pirelli in pista con le mescole C2, C3 e C4: questa scelta sulla carta apre a scenari strategici un po' più interessanti, considerando gli sforzi laterali e di trazione che dovranno sopportare i pneumatici, con particolari criticità alle posteriori.

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Ferrari e AlphaTauri, lotte di classe

Messa così, la Red Bull ha sulla carta una buona occasione per mettere un altro mattoncino verso i titoli iridati, ma la Mercedes ha molte più possibilità di giocarsela su un circuito che rispetto al Messico promette una battaglia molto più serrata. Serviranno, inutile sottolinearlo ancora, le seconde guide, con Perez chiamato a confermare i progressi delle ultime due prove e Bottas a cancellare una partenza tutt'altro che felice in Messico. Poi ci saranno tutti gli altri, con una Ferrari chiamata a difendere, e possibilmente ad aumentare, il vantaggio nel Costruttori sulla McLaren. Alla viglia, nel ruolo di terza forza sul circuito brasiliano bisogna mettere in conto anche l'AlphaTauri, molto competitiva nell'ultimo fine settimana grazie ad un Gasly super efficace. Pure i faentini hanno le loro ragioni per volere più punti possibili: con le prestazioni di domenica scorsa hanno agganciato una Alpine che pare plafonata in queste ultime gare e sulla quale il sorpasso per la quinta piazza in graduatoria appare più che alla portata. Ferrari ed AlphaTauri, dunque: si incroceranno, ma per obiettivi diversi.

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