Il gommista ha fatto luce sui problemi avuti da quattro piloti nel GP del Qatar, individuando l'origine delle perdite di pressione nei prolungati passaggi sui cordoli e nelle elevate forze laterali e verticali subite dalla costruzione. Escluso qualsiasi difetto di produzione
Tra prima e seconda sessione di prove libere a Jeddah, Pirelli fa un passo indietro, torna al GP del Qatar e spiega le ragioni delle forature che hanno subito Valtteri Bottas, i due piloti della Williams e Lando Norris, nel corso della gara di Losail.
Le analisi presso i laboratori Pirelli continuano, tuttavia, le prime indicazioni hanno confermato come non vi sia stato alcun difetto di produzione all'origine delle forature.
Piuttosto, le ragioni sono legate ai passaggi sui cordoli, con carichi verticali e laterali elevati sulle gomme, in una condizione unica di Losail per l'intensità delle sollecitazioni che si sono verificate.
Il prolungato passaggio sui cordoli ha causato un danno alla costruzione del pneumatico con la conseguente perdita di pressione che i tecnici Pirelli hanno verificato sulla parte interna del fianco. Da lì, il successivo collasso della struttura.
Pirelli ha evidenziato come nella fase di preparazione al GP non siano verificabili le sollecitazioni provocate dai cordoli nella loro intensità, sulla base dei dati in possesso e le simulazioni prodotte.
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