Russell: "Pressione aggiuntiva guidare per la Mercedes? No"

Russell: "Pressione aggiuntiva guidare per la Mercedes? No"© Getty Images

L'inglese sostiene che non avvertirà nessuna pressione particolare nel correre per la Mercedes, e per la sua tesi riporta l'esempio di Sakhir 2020, quando prese il posto dell'indisposto Hamilton senza subire eccessivamente le grandi aspettative che c'erano su di lui

20.01.2022 ( Aggiornata il 20.01.2022 12:54 )

Il GP Sakhir 2020 fu come un'anteprima di un futuro che per George Russell si è fatto presente, dal momento che è riuscito ad assicurarsi il sedile in Mercedes al fianco di Lewis Hamilton. Fu proprio in sostituzione del connazionale, fermato dalla positività al Covid, che Russell potè avere un primo assaggio di cosa significhi guidare per una squadra al vertice.

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Debutto in Mercedes: una gara come un'altra

Sebbene si sia trattato di una sola gara e per di più anche molto sfortunata (errore al box e poi una foratura a togliergli la gioia della vittoria), per il pilota di King's Lynn quella fu un'esperienza molto importante per abituarsi a convivere con la maggiore pressione che si ha quando si lotta davanti. Tuttavia, in una intervista con i media George ha spiegato di non aver fatto troppo caso alla differenza di affrontare una corsa per le prime posizioni anziché per le ultime.

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Motivo per cui, è dell'idea che non sentirà pressioni particolari nel suo primo anno in Mercedes: "Mi sento assolutamente bene, non nego che ci possa essere un po' di pressione attorno ma quando indossi il casco, ti dimentichi di tutto il resto. Ovviamente, sono stato fortunato ad avere quella prima esperienza con la Mercedes. Mentre mi schieravo in griglia in prima fila, non mi è nemmeno passato per la testa che stavo avviandomi verso la prima curva con la possibilità di lottare per il comando della gara, perché quando abbassi la visiera hai come unico pensiero quello di essere il più veloce possibile, attaccare chi ti sta davanti e difenderti da chi ti segue. Anche quando mi sono ritrovato davanti a me sembrava solo una gara come le altre, non avvertivo ulteriori pressioni nell'abitacolo mentre guidavo, perché ero lì per fare proprio quello".

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