Magnussen ed il bel rapporto con Schumi: "Se posso aiutarlo, lo aiuto"

Magnussen ed il bel rapporto con Schumi: "Se posso aiutarlo, lo aiuto"© Getty Images

Il danese ha raccontato come sia cambiato il suo atteggiamento nei confronti dei compagni di squadra dopo l'anno fuori dalla F1 e di come stia apprezzando la collaborazione con Schumacher

15.04.2022 ( Aggiornata il 15.04.2022 12:47 )

Sono le storie umane a dare lustro alle battaglie in pista, alle vittorie, alle sconfitte ed alla cronaca sportiva in generale. E una storia che merita certamente di essere raccontata è quella di Kevin Magnussen, rientrato a sorpresa in Formula 1 quando ormai lui stesso pareva rassegnato ad una seconda parte di carriera in terra americana. Invece eccolo qui, di nuovo alla Haas, al fianco di Mick Schumacher.

Il Magnussen che aveva lasciato la F1 alla fine del 2020 era un pilota, ma soprattutto un uomo, molto diverso da quello che è adesso. Un figlio di cambia la vita, ma anche finire fuori per la seconda volta dal Circus e rientrare per una terza non può far apparire tutto come prima. Ed è proprio quello che il danese ha raccontato a Beyond The Grid, il podcast ufficiale della F1, soffermandosi su come oggi si senta una persona ed un pilota diverso. Con Romain Grosjean c'erano stati momenti di alta tensione, anche se poi alla fine i due divennero buoni amici: con Mick Schumacher invece è diverso e K-Mag ha spiegato perché.

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Un uomo diverso rispetto al passato

"Dei due sono quello che ha più esperienza - ha detto -, e cerco di portarla dentro il box. Ma avere disputato più gare non significa avere uno status speciale nel team. Sebbene Mick abbia solamente un anno di F1 alle spalle sta andando molto bene, è un ragazzo intelligente. La squadra ci ascolta entrambi. Cerco di essere molto aperto con Mick, non credo di avere nulla da nascondere. E' la prima volta che ho questo atteggiamento verso un compagno di squadra in F1. Se posso aiutarlo lo aiuto, perché aiutare lui significa aiutare la squadra e quindi anche me stesso.

Mick è molto curioso, fa molte domande. Una comunicazione così aperta tra compagni di squadra è rara in Formula 1. Alcuni piloti sono troppo orgogliosi per chiedere, altri non vogliono condividere informazioni e altri hanno paura di mostrare un punto debole. A Mick non importa niente di tutto ciò. Questo buon rapporto penso di aver contribuito anche io, perché sono più rilassato di prima e se lui è più veloce di me, lo vedo come un modo in cui posso imparare qualcosa anche io. E' esattamente così che due piloti fanno crescere una squadra".

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Mick ha tutta la stima di Kevin

Kevin ha poi parlato di come possa comprendere la pressione che prova il tedesco per via del suo cognome: "Mick è super gentile, ha i piedi per terra ed è educato, piace a tutti in squadra. E' una persona molto aperta e sa dare buoni feedback sulla vettura. Non cerca mai scuse, è molto onesto, con se stesso e con la squadra. Il suo atteggiamento è molto positivo e il suo talento è evidente. Non può essere facile con quel cognome. Voglio dire, suo padre è il più grande pilota di Formula 1 di tutti i tempi. Alcune persone possono dire che Mick è qui solo perché il suo cognome è Schumacher, ma non è affatto vero, semplicemente se lo merita. Ha vinto gare e titoli, in Formula 3 e Formula 2. Io in Formula 3 ho chiuso 2° e altri piloti non hanno vinto alcun titolo prima di entrare in F1. Mick farà strada".

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