Ferrari dopo Monaco, Rueda: "Strumenti e procedure aggiornati"

Ferrari dopo Monaco, Rueda: "Strumenti e procedure aggiornati"© Ferrari

Le mosse tattiche della Ferrari a Montecarlo sono costati la vittoria a Leclerc. Il responsabile della Strategia passa in rassegna le decisioni e le analisi svolte in fabbrica

F.P.

03.06.2022 ( Aggiornata il 03.06.2022 12:59 )

Rileggere gli errori commessi dalla Ferrari a Montecarlo deve servire ad alzare il livello delle operazioni al muretto, decisioni strategiche che siano all'altezza del progetto F1-75. Da mondiale, in sintesi.

Dal ripercorrere la cronologia di azioni ed errori, nel debrief social di Inaki Rueda, stratega a leggere la corsa - con il supporto del remote garage -, serve ripartire alla volta di Baku con le soluzioni per sviluppare scelte sempre centrate.

"Abbiamo lasciato Monaco con un sapore agrodolce, abbiamo fatto alcune cose ottime e altre delle quali non siamo così orgogliosi.

Siamo tornati in fabbrica, abbiamo analizzato cosa abbiamo fatto nel modo giusto, cosa nel modo sbagliato. Aggiorniamo i nostri strumenti, le procedure e ci assicuriamo di uscire da quest'esperienza più forti", chiosa Rueda.

Quattro giri decisivi

Lo fa dopo una lunga analisi dei giri tra il 18 e il 22, quattro tornate nelle quali si è consumata la debacle Ferrari a Monaco. Da due macchine in testa alla corsa ad appena un secondo posto maturato all'arrivo. 

Giro 16 e Red Bull ferma Perez, gomma intermedia e un colpo che prova a sparigliare le carte della strategia. "Sebbene il piano iniziale fosse quello di coprire Perez, avevamo la certezza che non avrebbe funzionato. Abbiamo detto all'ultimo istante a Carlos di stare fuori e l'ha fatto, diligentemente", spiega Rueda.

Si fermerà al giro 21 Sainz, per passare direttamente alle gomme slick. "Quando il momento era quello giusto, abbiamo ritenuto che la pista fosse pronta per essere più veloci con gomme da asciutto e Carlos è stata la prima macchina tra i primi a fermarsi per le gomme da asciutto. Questo gli ha dato un vantaggio inequivocabile.

Il fattore Latifi

Sfortunatamente è rientrato dietro Latifi e questo gli è costato oltre 3 secondi. Non fosse stato bloccato da Latifi, siamo piuttosto fiduciosi che avrebbe vinto la gara", sottolinea Rueda. Il dato di fatto della Williams a far perdere tempo a Sainz, ignorando a lungo le bandiere blu, è stato lamentato da Carlos nell'immediato dopogara. Stessa cosa, con l'altra Williams, è avvenuta ai danni di Leclerc.

Con Charles un errore doppio

"Abbiamo parlato degli aspetti positivi, diciamo di quelli negativi. Con Charles abbiamo commesso due errori. Il primo è stato quello di coprire Perez. Mentre con Carlos abbiamo realizzato molto tardi nel suo giro che non avremmo potuto coprire Perez, con Charles avevamo un gap maggiore e pensavamo di poter coprire Perez.

All'inizio del giro 18 (giro del pit di Leclerc per passare da full wet a intermedie; ndr), Charles aveva oltre 10 secondi di vantaggio su Perez e pensavamo che si sarebbe ristretto tale vantaggio, poiché Perez su gomme intermedie era molto più veloce di Charles sulle full wet.

Abbiamo osservato gli altri, avevamo i dati in tempo reale dalle macchine e pensavamo che questo distacco si sarebbe compresso da 10 a forse 5, 4, 3 secondi nel peggiore dei casi.

Mentre stavamo rientrando vedevamo il gap di 10" comprimersi: 7, 6, 5, 4. Con Charles verso la Piscina, l'ultimo riferimento cronometrico che avevamo ci dava un ritorno in pista un secondo davanti a Perez. Quel che non ci aspettavamo era che Perez andasse 9" più veloce in quel giro. Per questo abbiamo perso la gara con Charles.

Il secondo errore che abbiamo commesso con lui è stato nuovamente un errore di distacchi. Volevamo fare il pit-stop su entrambe le macchine per passare alle gomme da asciutto. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick e al tempo stesso stavamo facendo rientrare Carlos per provare a mantenere la leadership", ripercorre Rueda.

Due pit in sequenza e i tempi che non c'erano

"Abbiamo pensato: portiamo dentro Charles per provare l'undercut su Perez e poter fare uno-due.

Stavamo osservando i nostri strumenti e i distacchi e avevamo 5" di distacco tra le nostre due macchine. È il tempo per un doppio pit-stop. 

Un doppio pit tranquillo è fatto con 6" di distacco ma pensavamo che 5 e mezzo fossero abbastanza. Con l'avvicinarsi all'ingresso della pitlane il gap si è ristretto ed era appena di 3"5 all'ingresso. Abbiamo provato un tentativo all'ultimo istante, dire a Charles di stare fuori, ma era troppo tardi. Aveva già sterzato verso la pitlane. 

In questo doppio pit Charles ha perso 2 secondi, sono stati cruciali perché hanno consentito a Verstappen di uscire davanti a Charles il giro dopo".


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