Diamo i voti: analisi di metà campionato con giudizi non definitivi per i 20 protagonisti del mondiale di F1 2022

F1 2022, le pagelle di metà stagione: i piloti

<p>Al fresco in montagna o sotto l'ombrellone, è tempo di giudizi non definitivi per i protagonisti del mondiale 2022. Ed eccovi le pagelle di metà stagione, tra conferme, sorprese, gioie ed amarezze.</p>
<h3>La classifica Piloti</h3>
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<h2>Williams</h2>
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<h3>Alexander Albon: 6,5</h3>
<p>Dopo un anno in panchina, un rientro convincente. In una situazione tecnica tutt'altro che ideale. Se in Williams hanno qualcosa o qualcuno a cui aggrapparsi, lui è una delle poche certezze: a Grove speravano di sfruttare il cambio regolamentare per risalire, e invece sono di nuovo fanalino di coda. Merito suo se non sono a quota zero in classifica: il capolavoro di Melbourne con quello stint lunghissimo ed il 9° posto di Miami sono i due lampi della sua prima parte distagione, nella quale ha sempre cercato di metterci del suo.</p>
<h3>Nicholas Latifi: 4</h3>
<p>Sempre dietro, anche ad uno che non correva da un anno. Dopo il confronto (durissimo) con George Russell, sperava di respirare un po' di più: e invece anche Alex lo sta bastonando regolarmente. Si era augurato una Williams migliore rispetto alle ultime due annate, ed invece anche quest'anno corre nei bassifondi della classifica: con il rischio, concreto, di perdere il posto in chiave 2023.</p>
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<h2>Aston Martin</h2>
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<h3>Sebastian Vettel: 6,5</h3>
<p>Come abbia fatto a fare 16 punti con una delle due peggiori macchine della griglia, resta un mezzo mistero. In gara questa AMR22 qualcosa può combinare, ma al sabato è troppo spesso un disastro: per questo si è dovuto inventare delle rimonte per vivere dei fine settimana quantomeno dignitosi. Ma dall'anno prossimo questo non sarà più uns uo problema, ed è questa la vera, grande e triste notizia della sua prima parte di stagione.</p>
<h3>Lance Stroll: 5</h3>
<p>Si aspettava di più da questa nuova macchina, come del resto tutti in casa Aston Martin. Invece la AMR22 è un progetto cannato e la rivoluzione regolamentare del 2022 una grande occasione sprecata, nella speranza di risolvere i problemi almeno sulla monoposto dell'anno prossimo. Con l'augurio, magari, di vivere una seconda metà di campionato un po' più semplice.</p>
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<h2>AlphaTauri</h2>
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<h3>Pierre Gasly: 6</h3>
<p>L'involuzione, clamorosa, rispetto alle ultime due stagioni, è da condividere con la macchina che gli hanno messo a disposizione. Ci sta che sia un insieme di cose: psicologicamente la delusione di essersi trovato le porte chiuse in Red Bull può avere influito, da un punto di vista tecnico invece la AT03 è complicata e lui forse non l'ha ancora capita come si deve, comprese queste benedette gomme da 18 pollici che a Faenza sembrano aver digerito male. Tanti alti e bassi insomma, e non era quello che voleva.</p>
<h3>Yuki Tsunoda: 5</h3>
<p>Era partito benino, poi si è perso di nuovo. Le attenuanti di Gasly valgono anche per lui, che però soffre i vecchi vizi: continua a sbagliare spesso e conoscendo la gestione dei piloti di Helmut Marko sta giocando col fuoco. Corresse sempre come lo Tsunoda di Imola, non ci sarebbero problemi: se invece continua a combinare disastri come in Canada, meglio sbrigarsi a guardarsi attorno.</p>
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<h2>Haas</h2>
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<h3>Kevin Magnussen: 6,5</h3>
<p>Rientrare dopo un anno lontano è sempre un'incognita: ma c'è e si vede, per questo promosso nonostante ogni tanto ricada in vecchie tentazionicome quella di non leggere, talvolta, la situazione. E' un irriducibile, che combatte sempre e comunque: ogni tanto va bene, ogni tanto va male. Il che significa punti persi e guadagnati a seconda del caso: considerando la quasi immobilità del team a livello di aggiornamenti, una buona stagione.</p>
<h3>Mick Schumacher: 6</h3>
<p>Rischiava di perdersi e forse si era perso davvero prima di Silverstone, in un certo senso la gara della svolta. In Austria ha vissuto un weekend da leone, serve dare continuità a quelle prestazioni per convincere davvero, ma ha invertito il trend negativo di inizio anno e questo significa parecchio. In generale, serve di più e lui lo sa.</p>
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<h2>Alfa Romeo</h2>
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<h3>Valtteri Bottas: 7</h3>
<p>Libero da determinate pressioni, ha fatto vedere buone cose: ed alla sua proverbiale velocità in qualifica ha aggiunto gare molto consistenti, soprattutto quando si è trattato di fare il ritmo restando fuori dalla bagarre. Hinwil è parsa da subito l'ambiente giusto per ricostituirsi, là ha trovato una squadra che lo ha messo subito a suo agio ed una monoposto valida; l'importante ora è che il team acceleri dal punto di vista degli sviluppi.</p>
<h3>Guanyu Zhou: 6</h3>
<p>Per essere l'unico debuttante del campionato, non si sta comportando male. In squadra piace, ne apprezzano le qualità umane ed il lavoro che fa con Bottas, dal quale ne traggono tutti beneficio dentro al box. Certo, come prestazioni e risultati la forbice con Valtteri è troppo ampia: lavorerà su questo nella seconda parte dell'anno.</p>
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<h2>McLaren</h2>
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<h3>Lando Norris: 8</h3>
<p>E' l'unico pilota, ad esclusione di quelli dei tre top team, ad essere salito sul podio. A quanto pare, è l'unico in grado di capitalizzare il potenziale di questa McLaren: sta bastonandor egolarmente Ricciardo, ma questa ormai non sembra neanche più una notizia. E invece dovrebbe esserlo: teniamolo d'occhio, questo giovanotto che sorride spesso ma che in macchina sa fare il diavolo.</p>
<h3>Daniel Ricciardo: 4</h3>
<p>Confronto con Lando impietoso, risultati deludenti, voci sempre più assordanti: quando devi scendere in campo in prima linea per mettere a tacere certe insinuazioni, magari vuol dire che certe insinuazioni tante infondate non sono. Apprezzabile come non perda il buon umore nel paddock, ma in macchina sono troppo spesso dolori: quanto gli conviene continuare a Woking? Vietato rispondere “x milioni di motivi”.</p>
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<h2>Alpine</h2>
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<h3>Esteban Ocon: 8</h3>
<p>Tra le note liete dell'anno, lui ci finisce spedito e con merito. E' migliorato e continua a migliorare, segno che la convivenza con Nando gli sta facendo più bene che male, e guardando alla storia dello spagnolo sembra quasi un privilegiato. Pure lui è una bella arma in dote all'Alpine nella caccia al 4° posto tra i Costruttori.</p>
<h3>Fernando Alonso: 7,5</h3>
<p>Il bilancio in termini di punti pende, a sorpresa, tutto dalla parte di Esteban. Lui però ha svariate attenuanti, come quella serie nera di gare sfortunate ad inizio campionato che gli hanno quasi sempre rubato un bottino alla portata. Ma Nando c'è eccome, e lo ha fatto vedere nelle ultime corse. Di smettere non vuole proprio saperne.</p>
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<h2>Mercedes</h2>
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<h3>George Russell: 8</h3>
<p>I tre anni in Williams saranno stati anche troppo lunghi, ma sono stati clamorosamente formativi. E infatti, mentre Hamilton non era abituato a certe macchine, lui si è subito trovato meglio e nelle prime gare lo ha messo sotto. Poi Lewis ha reagito, perché è un campionissimo; ma intanto in vacanza George ci va da primo pilota Mercedes in classifica. Certo però che si sarebbe augurato una macchina un po' più competitiva...</p>
<h3>Lewis Hamilton: 7,5</h3>
<p>Per l'assalto all'ottavo iride, ormai, ripassare nel 2023. L'inizio di stagione è stato da incubo, ma dopo lo scoramento iniziale ha trovato il bandolo della matassa: ha capito come guidare la W13 ed è riuscito a mettere una pezza alle debolezze che nei primi GP permettevano a George di dargli la paga. Vuole una seconda parte di 2022 da protagonista, ma non dipende da lui.</p>
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<h2>Ferrari</h2>
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<h3>Charles Leclerc: 9</h3>
<p>In qualifica è un talento raro, forse unico tra i venti piloti che ci sono oggi in griglia. La F1-75 è un missile che sul giro secco lui sa esaltare a dismisura, la faccenda cambia in gara dove ogni domenica ne è capitata una diversa. Per questo pilota a bordo di questa macchina, tre vittorie sono clamorosamente poche: non ha potuto farci nulla quando è andato in fumo il motore, avrebbe potuto farci qualcosa nel secondo dei due errori stagionali commessi, quello del Paul Ricard. Ma a Maranello nessuno, giustamente, lo mette in dubbio: non commette mai due volte lo stesso errore.</p>
<h3>Carlos Sainz: 7</h3>
<p>Ci ha messo un po' ad ingranare, e lo ha fatto quando Charles sembrava ormai già fuori portata. Poi un serie di vicissitudini lo hanno riavvicinato in classifica, ma ciò che conta è il feeling, finalmente trovato, con questa F1-75: Silverstone è stata liberatoria, la Francia il momento più alto della sua stagione, almeno a livello di prestazione. Vuole tanto dagli ultimi 9 GP, anche se con 102 punti di ritardo ormai di titolo è anche inutile parlarne.</p>
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<h2>Red Bull</h2>
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<h3>Max Verstappen: 10</h3>
<p>Di solito, a scuola, nel primo quadrimestre tendono a non dare voti troppo alti, e sarebbe un consiglio da seguire. Ma come fai a non dargli il massimo? Ha la pazienza e la lucidità di accettare qualche sabato all'ombra per una domenica alla luce del sole, perché infatti in gara a godere è quasi sempre lui: impeccabile quasi sempre, il titolo lo ha rafforzato. Ed è una pessima notizia per tutti gli altri. Vacanze con vista sul bis iridato.</p>
<h3>Sergio Perez: 7,5</h3>
<p>Cullare sogni iridati in casa Red Bull, se non sei Max Verstappen, significa sognare ad occhi aperti. Ma l'altro non ha certo avuto bisogno dell'aiuto della squadra per riaffermare le gerarchie: con gli sviluppi la RB18 è diventata più difficile da guidare per lui, e nelle gare dopo Monaco si è riproposta una grande differenza tra lui e l'olandese, stimolato, probabilmente, anche dalla forma crescente di Checo, che intanto una vittoria l'ha portata a casa.</p>

<p>Diamo i voti: analisi di metà campionato con giudizi non definitivi per i 20 protagonisti del mondiale di F1 2022</p>