GP Belgio 1992: 30 anni fa la prima vittoria di Michael Schumacher

GP Belgio 1992: 30 anni fa la prima vittoria di Michael Schumacher

In un mondiale a senso unico e stravinto dalla Williams di Mansell, Schumacher si mise in mostra vincendo in condizioni miste su quella che sarebbe diventata la sua pista prediletta, Spa, precisamente un anno dopo il debutto

30.08.2022 ( Aggiornata il 30.08.2022 12:03 )

Era un mondiale che non aveva più niente da dire, quello che nell'agosto 1992 sbarcava nella foresta delle Ardenne. Era un mondiale già vinto due domeniche prima da Nigel Mansell, a bordo della strepitosa Williams FW14B progettata da Patrick Head ed Adrian Newey. Quella stessa Williams per cui il titolo Costruttori era solo una formalità che sarebbe diventata certezza proprio a Spa. Ma non c'era tempo e spazio per parlare del quinto alloro a squadre di Sir Frank, perché quella domenica, 30 agosto 1992, gli occhi erano tutti per un giovanotto tedesco di nome Michael Schumacher. Un anno dopo il debutto, Michael portava a casa la sua prima vittoria in F1: nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato a 91.

Un mondiale già deciso, ma...

Sono passati trent'anni dalla domenica che fece sbocciare in maniera definitiva il talento di Michael Schumacher. Sulla sua pista e nelle sue condizioni: ovvero una Spa-Francorchamps bagnata. Già lo chiamavano il Senna tedesco, in quella sua prima stagione completa da pilota titolare con la Benetton, per via di quel controllo del mezzo strepitoso sotto la pioggia. Nel giro di un anno, Michael aveva conquistato tutti, e tutti sapevano che il primo hurrà sarebbe stato solo questione di tempo. Accadde proprio in una Spa che sembrava avere apparentemente poco da dire, in coda ad un mondiale che non era mai stato in discussione. Troppo forte la Williams, troppo forte Nigel Mansell: agli altri erano andate solo le briciole, compreso un Ayrton Senna che niente aveva potuto fare per difendere l'alloro conquistato l'anno prima. Aveva vinto a Monaco, aveva vinto a Budapest, ma proprio in Ungheria Nigel aveva avuto la certezza matematica del titolo.

Ecco perché allora si parlava di altro, alla vigilia del GP del Belgio. Si parlava dell'assenza della Brabham, finita ingloriosamente in bancarotta dopo l'Hungaroring per non tornare mai più su una griglia di partenza, si parlava del debutto di Emanuele Naspetti sulla March al posto di Paul Belmondo, si parlava del traguardo dei 200 GP per la Renault, e ci sarebbe stato modo di parlare dell'arresto del proprietario del team dell'Andrea Moda, Andrea Sassetti, avvenuto direttamente nel paddock. Si parlava di un meteo ballerino, tipico delle Ardenne, e delle possibilità di un Senna che sotto l'acqua avrebbe avuto qualche possibilità in più di contrastare le FW14B di Mansell e Patrese, giusto per prendersi la soddisfazione di una vittoria di tappa.

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