Leclerc: più della direttiva, Ferrari ha subìto la crescita Red Bull

Leclerc: più della direttiva, Ferrari ha subìto la crescita Red Bull© Getty Images

I progressi dopo la pausa estiva di Red Bull, insieme a una macchina veloce in rettilineo, sono stati decisivi. Leclerc esclude un legame tra DT 039 e calo di prestazione della Ferrari

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01.12.2022 ( Aggiornata il 01.12.2022 12:58 )

Su cosa chiedere, al progetto 2023 (sul numero di AS in edicola, le anticipazioni sulle caratteristiche della Ferrari 675), non ha dubbi, Charles Leclerc. Una Ferrari che sia più veloce sui rettilinei e che gestisca meglio le gomme in gara. Ovviamente, che sia anche molto più affidabile sul fronte power unit. 

È il lato tecnico, al quale si sommano le incertezze di una gestione della squadra che vedrà un nuovo team principal e un'organizzazione pure destinata a essere rivista. Se la necessità di interventi nella struttura Ferrari era materia condivisa al di là del futuro di Mattia Binotto, restano attuali anche con una nuova figura a capo della GeS.

La F1-75 è piaciuta subito

In una lunga intervista concessa ad Auto Motor und Sport, Leclerc parla della sfida mondiale mancata, del confronto con Verstappen in pista mantenuto su sfide "pulite" e di come, un 2023 che dovesse essere combattuto per il titolo fino alla fine, riporterà certo una diversa aggressività da entrambi.

Parla anche della familiarità trovata da subito con la F1-75, una macchina molto precisa sull'anteriore, ballerina al retrotreno ma una condizione gradita a Charles.

Cos'è mancato, quindi? I fattori sono noti, dagli errori commessi su più livelli al deficit di affidabilità.

L'autocritica personale è sugli errori del team

"Il team fa autocritica, certo e io ne sono parte. Non sono un pilota che critica aspramente in pubblico. Però, nelle riunioni, spingo la squadra in avanti, è il mio compito e se faccio degli errori vi rimedio. Se la squadra commette degli errori, è qualcosa pure che deve essere sul tavolo", spiega Leclerc.

Il film della stagione ha visto un recupero inesorabile di Red Bull, fino al momento in cui la RB18 è andata in fuga, senza più avversari a sfidarla.

Che crescita in Red Bull con Max

"Red Bull, soprattutto dopo la pausa estiva, ha compiuto per qualche motivo un passo in avanti e specialmente con Max, non altrettanto con Sergio. Sono stati molto, molto veloci, soprattutto in gara", dice un Leclerc che respinge le ricostruzioni di una direttiva tecnica FIA, in vigore da Spa, che abbia penalizzato le prestazioni della F1-75.

"Non pensiamo di aver perso di più dalla direttiva tecnica. C'è un legame temporale tra la sua introduzione e la perdita di velocità da parte nostra, però, a essere sincero, non crediamo abbia nulla a che vedere. È Red Bull che con gli aggiornamenti è diventata più forte".

Dove lo è stata costantemente, una caratteristica del progetto, è nell'efficienza sul dritto: "Red Bull è stata molto forte in rettilineo, noi compensavamo con una maggior velocità in curva. Poi sono migliorati nelle curve, restando più veloci di noi.

Se guardo all'intera stagione, penso avessimo la prestazione per lottare per il titolo".

Guidare oltre i limiti condiziona le gomme

L'involuzione nella gestione delle gomme in gara, punto dolente dalla ripartenza del mondiale, in Belgio, fino alla conclusione di Abu Dhabi - gara corsa bene sul punto specifico del controllo del degrado gomme -, è spiegata da Charles come una crisi dettata dal dover spingere di più alla guida della F1-75. 

"Quando ti manca velocità, tu pilota dei spingere di più e questo aumenta il degrado gomme. Dal mio punto di vista è stato dovuto più al dover spingere maggiormente, perché non avevamo la velocità attesa rispetto a Red Bull e, indirettamente, questo ha generato più degrado. All'inizio della stagione avevamo una macchina migliore in gara e ci ha permesso di gestire le gare più a nostro piacimento".


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