La storia fornisce esempi di gare inizialmente programmate e poi cancellate, con accordi commerciali saltati, guerre e motivi di sicurezza alla base delle cancellazioni

F1, quando saltano i GP: dagli anni '50 ad oggi


		 				<p>Non solo meteo, ma anche guerre, problemi economici e problemi di asfalto. Il GP dell'Emilia-Romagna 2023 è solo l'ultimo di una serie di appuntamenti saltati per cause di forza maggiore nella storia della F1, dove in oltre 70 anni alcune gare sono saltate per i motivi più diversi. Eccone una raccolta.</p>
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<h2>Anni '50: non solo Le Mans</h2>
<p>La prima gara nella storia ad essere cancellata fu il <strong>GP Spagna 1952</strong>. Dopo il debutto in calendario nel 1951 sul circuito catalano di Pedralbes, a Barcellona, la tappa spagnola saltò subito nel 1952 per mancanza di soldi, stessa sorte avvenuta l'anno successivo. In quegli anni il medesimo destino spettò al GP Olanda, fuori nel 1954 dopo tre edizioni consecutive a Zandvoort, ancora per motivi economici. In quegli anni gli accordi commerciali furono alla base di quasi tutte le gare cancellate: accadde anche per la crisi di Suez che fece uscire di nuovo Spagna e Olanda dal calendario nel biennio 1956-57, e nel '57 insieme a loro uscì dal calendario anche il GP Belgio a Spa. Di fatto, dal 1950 in poi la Spagna a Pedralbes riuscì ad organizzare due sole tappe, nel 1951 e nel 1954, prima di uscire definitivamente dal calendario.</p>
<p>Ebbe problemi economici anche il Nordschleife, che misero a repentaglio il GP Germania: nel 1959 la tappa tedesca fu disputata sul circuito dell'AVUS, mentre per l'anno successivo uscì momentaneamente dal calendario. Nel 1959 toccò invece di nuovo al GP Belgio, al GP Argentina ed al GP Marocco, prevalentemente per motivi economici: peggio di tutti andò alla prova in Marocco, che non riuscì più ad organizzare alcuna corsa dopo quella del 1958, rimasta l'ultima per la nazione marocchina.</p>
<p>Il dramma più grande degli anni '50 però è quello che accadde a metà decennio, con il terribile incidente alla <strong>24 Ore di Le Mans del 1955</strong>: con la Mercedes di Pierre Levegh che volò sugli spalti rimasero uccise 83 persone più il pilota, per un totale di 84 vittime ed ulteriori 120 feriti. Quello che è riconosciuto come l'incidente più grave nella storia dell'automobilismo portò alla cancellazione di tanti GP in F1: saltarono le tappe in Francia, Germania, Svizzera e Spagna.</p>
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<h2>Anni '60 e '70: la sicurezza la primo posto</h2>
<p>Con il mondo che usciva a poco a poco dall'immediato dopoguerra, anche svariate corse riuscirono a trovare una certa stabilità. Saltarono il GP di Germania e Marocco nel 1960 e quello del Sudafrica (1964 e 1966, con quest'ultimo andato in scena pur senza validità mondiale) ma in quegli anni più che il tema economico a tenere banco fu quello della sicurezza, con Jackie Stewart in prima linea nella lotta all'ammodernamento dei circuiti. Questo comporterà la cancellazione del GP Austria 1965 ed una serie di accorgimenti sul vecchio circuito di <strong>Spa-Francorchamps</strong>, fino a quando la tappa non saltò definitivamente nel <strong>1969</strong> per volere del sindacato dei piloti, cosa ripetutasi due anni più tardi, quando la F1 sceglierà di abbandonare definitivamente Spa per trasferirsi sui circuiti di Nivelles e Zolder. Quando la F1 tornerà a Spa, ad inizio anni '80, troverà la versione moderna e molto accorciata di Spa, più o meno quella che conosciamo oggi.</p>
<p>Così, negli anni '70, arriverà l'addio alla vecchia Spa ed anche al vecchio <strong>Nordschleife</strong>. Detto di Spa, il Nordschleife vivrà un punto di non ritorno nel 1976, con l'incidente di <strong>Niki Lauda</strong>: già al centro delle critiche per la sua pericolosità, il rogo della Ferrari farà sì che la tappa tedesca del mondiale venga spostata ad Hockenheim, con il Nurburgring che tornerà a metà anni '80 nella sua versione moderna e accorciata. Sempre ragioni di sicurezza misero fuori l'Olanda per il 1972, stesso anno in cui il Messico, scosso dalla scomparsa del secondo dei fratelli Rodriguez, Pedro, non si aggiornerò finendo fuori dal calendario. E' un po' quello che accade al GP Svezia, che con la morte di Ronnie Peterson non darà continuità alla prova di Anderstorp, chiudendo nel 1978 con la F1.</p>
<p>Sempre negli anni '70, motivi economici portarono alla cancellazione del <strong>GP Canada 1975</strong>: la trattativa si arenò sul rimborso spese e la prova di Mosport saltò, così come quella di Buenos Aires, Argentina, del 1976, fermata dalla crisi economica e sociale del paese.</p>
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<h2>Anni '80: altri stop</h2>
<p>Anche gli anni '80 furono ricchi di corse non disputate. Avvenne nel 1981, con Kyalami che perse momentaneamente e per un solo anno la validità mondiale, mentre Argentina e Spagna vissero momenti duri: Buenos Aires uscì dal calendario dall'82 fino al 1995, mentre la Spagna stette a digiuno di F1 dal 1982 al 1985 compreso. In quegli anni saltarono le prove di Digione 1983 (che doveva essere valido come GP Svizzera) e Las Vegas 1983.</p>
<p>Tumultuoso fu lo stesso calendario del <strong>1985</strong>: saltarono le prove di New York e Dallas (il caldo eccessivo provocò molti problemi nel 1984) mentre quella del <strong>Belgio</strong> a Spa, per via del pessimo asfalto del tracciato, fu spostata da giugno a settembre. Sempre negli anni '80, di nuovo fuori Argentina nel 1986 ed il Canada del 1987, così come l'Austria, che rientrerà direttamente sul finire degli anni '90.</p>
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<h2>Anni '90: calendario solido</h2>
<p>Nell'ultimo decennio del secondo millennio il calendario fu piuttosto solido, anche se qualche tappa saltò comunque. In quegli anni buona parte dei motivi risiedette nei lavori di ammodernamento che non tutti i circuiti fecero. Dopo l'edizione del 1993 il <strong>Sudafrica</strong> sparì dal calendario, mentre ad inizio anni '90 Jacarepagua lasciò il posto ad Interlagos per il GP Brasile. Nel 1995 il GP Pacifico di Aida (Giappone), previsto per aprile, fu spostato ad ottobre a causa di un terremoto, mentre di lì a poco sarebbero terminate le avventure del <strong>GP Portogallo</strong> e del <strong>GP Argentina</strong>: all'Estoril si correrà fino al 1996 (anche se la presenza era prevista pure per i due anni successivi), mentre l'ultima edizione in Argentina ci sarà nel 1998.</p>
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<h2>Anni 2000: ancora guerre</h2>
<p>Negli anni 2000, per fortuna, quasi mai si è verificata la cancellazione di un GP. Nel nuovo secolo la prima gara saltata fu quella del <strong>Bahrain nel 2011</strong>, quando le rivolte passata alla storia come "primavera araba" portarono alla cancellazione dell'evento, poi tornato regolarmente in calendario a partire dal 2012. Un piccolo caso fu il<strong> GP Canada 2009</strong>, mai avvenuto in attesa di rinegoziare il contratto, poi ripreso regolarmente dal 2010 in poi.</p>
<p>Per il resto, le cancellazioni sono avvenute per il <strong>Covid-19</strong>, che ha rivoluzionato i calendario tra il 2020 ed il 2021. Il primo a saltare fu l'Australia, poi seguita da Vietnam, Cina, Monaco, Olanda, Azerbaijan, Giappone, Brasile, Singapore, America e Messico, in ordine sparso. Il Vietnam ha perso la sua occasione mentre la Cina non è ancora rientrata da allora, il tutto mentre Canada, Giappone e Singapore hanno dovuto saltare pure l'edizione del 2021.</p>
		 			

<p>La storia fornisce esempi di gare inizialmente programmate e poi cancellate, con accordi commerciali saltati, guerre e motivi di sicurezza alla base delle cancellazioni</p>